mercoledì 27 febbraio 2008

Le piadine dell'escursione



Sabato abbiamo fatto un'escursione con Daria (la prof.di paleontologia dei vertebrati), l'escursione prevedeva una visita alla riserva naturale dello Zingaro ed in particolare alla grotta dell'Uzzo. Così armati di macchine e di buoni propositi siamo partiti di buon'ora alla volta di S.Vito lo Capo, fortunatamente la giornata è passata senza neanche l'ombra di una nuvola e le foto lo testimoniano, anzi a dire il vero c'era piuttosto caldo così tanto che abbiamo abbandonato sciarpe, giubbottini etc etc... e pensare che era il 25 di febbraio: ASSURDO!...così io da brava il pomeriggio precedente ho preparato queste belle piadine da portare come pranzo da mangiare tra un femore di cervo e un dente di maiale, bhè sono queste le cose che abbiamo trovato "così sparse sulla superficie d'entrata della grotta" a dire la verità anche molte altre cose, ma questa è un'altra storia!!!!In ogni caso vi lascio la ricetta delle piadine e vi delizierò con qualche altra foto (per le foto ringrazio Daria, Giuseppe, Riccardo e Protopapas).

Per circa 10 piadine:
500 g di farina bianca
60 g di strutto

125 ml di latte
125 ml di acqua
1 cucchiaio scarso di bicarbonato di sodio
10 g di sale

Impastare il tutto per un pò, la massa risulterà scabra e non liscia, non vi preoccupate penso che l'impasto debba venire così...Accendete una piastra da creepes o scaldate una padella antiaderente. Dividete la massa in 10 palline che stenderete con un mattarello e molta farina, ricordatevi ti tirare la sfoglia il più possibile quasi a rasentare la trasparenza perchè qua
ndo le metterete a cuocere si restringeranno molto e gonfieranno, per la forma aiutatevi con un piatto. Quindi riepilogando stendete la sfoglia, ritagliatela con il piatto, e cucinatela subito non aspettate di averle stese tutte altrimenti si restringono...


Meravigliosa goletta proprio all'entrata della riserva da notare il sole (se cliccate sulla foto si dovrebbe ingrandire), una meravigliosa foto di gruppo dei geologi+geologi per la protezione civile(al centro in basso c'è la prof...lo so che non si capisce!!!), poi ci siamo io riccardo e giovanni alias l'assistente di daria e dulcis in fundo una panoramica della grotta.


Non potevo non mettere questa foto, ecco due geologi alla fine della MISSIONE...a sx abbiamo giuseppe a dx il simpatico, l'inimitabile, l'incravattato (stranamente qui no) giovanni...ciaoooo


lunedì 25 febbraio 2008

Bouquet di carciofini




Penso che i carciofi siano una delle cose più buone dell'inverno, allora perchè non prolungare questa goduria oltre la loro stagionalità senza ricorrere a serre e fertilizzanti? Il momento più adatto per agire è quando il prezzo dei carciofi cala un pochino, allora a quel punto se ne comprano un bel pò, io preferisco comprare dei carciofi piccoli così il lavoro è dimezzato, in caso proprio non li trovate usate quelli grandi tagliati in 4 parti e puliti facendo attenzione a togliere le barbette, spellare i gambi e tagliare le foglie in modo da elimenare tutte le spine grosse, via via che li pulite metteteli in un recipiente pieno di acqua e limone...la ricetta è gentilmente fornita dalla mamma del mio amico protopapas:

Per ogni bicchiere d'acqua due d'aceto (io ho fatto volutamente al contrario)
sale
carciofi
olio evo o di semi ,quello che preferite
barattoli sterilizzati in acqua bollente e poi fatti asciugare in forno.

Preparate la salamoia con acqua, aceto e sale e portatela ad ebollizione calate i carciofini e fateli bollire per 15 minuti circa se li mangiate "al dente" altrimenti qualche minuto in più, scolateli per benino e metteteli atesta sotto, sopra un panno così che potranno perdere tutta l'acqua della cottura (mezza giornata a testa sotto)...imbarattolare e aggiungere l'olio, chiudere i barattoli e mettere in frigo o al buio, aspettare che il periodo dei carciofi finisca e cominciare ad usarli nelle insalate, da soli come antipasto o aperitivo io li mangerei sorseggiando un gin fizz o un daiquiri!!!


venerdì 22 febbraio 2008

Storia di un esperimento riuscito...il tortino dal nucleo fuso




Qualche giorno fa vidi sul blog
"La Pentola Magica" una ricetta che mi allettava tantissimo, ma che allo stesso tempo mi pareva di impossibile fattura dato che tutti i dolci ogni volta mi sembrano terribilmente impossibili...allora lascio un commento ad Alessia della Pentola magica, e lei molto gentilmente e graziosamente mi convince a farli dicendomi che sono in verità molto facili...io sono frastornata perchè temo la mal riuscita, il forno in fiamme, i tortini implosi o esplosi dipende, e mia mamma che mi urla "sei sempre tu", da non dimenticare il mio fratellino che si fa il bagno nel cioccolato fuso...comunque mi convinco e mi dico "domani mattina li faccio"...la sera vado a cenare fuori con degli amici, in un ristorante nel centro storico di Palermo che si chiama Divino Rosso, mangio degli ottimi ravioli ripieni ai carciofi su fonduta di formaggi, e per secondo raviolo di vitello in crosta di cous cous (da riprodurre assolutamente) ripieno di besciamella...e per dolce io prendo un pan d'arancia discreto però per una merenda non per un dopo cena, e i miei amici prendono "IL TEMIBILE TORTINO"...segno del destino mi dico, domani devo provare assolutamente per di più che Protopapas mi disse implorante "impara a fare questi"...bhè io li ho fatti e devo dire che sono ottimi, l'unica cosa che vi dico è di tenerli in freezer a lungo io alcuni li ho tenuti per 4 ore, farli cucinare poco, li ho fatti cucinare 15 minuti a 200° in forno precedentemente riscaldato e di uscirli dal forno quando la parte superiore dopo che si sarà gonfiata si sarà completamente asciugata. Per la ricetta vi rimando al blog di Alessia, che volevo nuovamente ringraziare per la gentilezza....buon fine settimana a tutti quelli che passeranno da qui in questi giorni!!!ciaooo

150 g di buon cioccolato fondente
100 g zucchero
150 g burro
40 g farina 00
3 uova

Sciogliere a bagnomaria il cioccolato tagliato in pezzi e il burro, far intiepidire e con l'aiuto delle fruste elettriche montare la massa aggiungendo le uova una ad una, quando diventerà spumoso unire lo zucchero e la farina. Imburrare e infarinare i pirottini e mettere in surgelatore per almeno 4 ore. Riscaldare il forno a 160° e infonare i tortini per circa 10 minuti o fin quando la superficie non si sarà asciugata...

giovedì 21 febbraio 2008

Insalata dell'estate





Anch'io avevo voglia di sole e caldo, così non ho potuto fare a meno che riesumare un'insalata che mia nonna faceva sempre in estate...questa insalata mi fa venire in mente anche il fatto che mio nonno fosse un pescatore e il suo ricordo di quando preparava le sarde sotto sale in giardino e la cura con la quale stratificava, in oltre mi ricordo che spesso salava anche l'uovo di tonno, che poi ho scoperto essere la bottarga, e quanto ne avrò mangiato di nascosto solo perchè mi piaceva questo sapore eccessivamente salato...mangiavo anche le sarde salate, ma arbitrariamente magari per merenda senza dirlo alla mamma che altrimenti si arrabbiava: "ste cose salate per i bambini non vanno bene!!!" eh eh eh...e io e mio fratello che ci facevamo le scorpacciate!!!

Prima di tutto comprate un bel filone di rimacino croccante, un bel pane con la crosticina appetitosa che fa crock per accompagnare l'insalata!!! Poi, chiaramente è più facile a farsi che a dirsi...serve 1 finocchio, un pò di lattuga io ho usato la romana, spicchi d'arance senza pelle da fare con l'ausilio di un bel coltello senza tagliarvi le manine, e fettine di bottarga che sia però dei nostri mari, controllate sempre la provenienza, perchè spesso viene dal Pacifico e non è la stessa cosa, meglio se la chiedete direttamente al vostro pescivendolo di fiducia...sale, pepe, origano e olio evo...mancherebbe un ingrediente che io non ho messo perchè non avevo e cioè la cipolla rossa, se vi gusta, un pò prima di condire l'insalata, tagliate la cipolla a striscette sottili e mettetela a mollo con acqua e limone spremuto, dopo un 15 minuti strizzatela e conditela assieme al resto dell'insalata...Ora è il caso di cominciare a studiare!!

martedì 19 febbraio 2008

Meme: le sei cose che amo

Volevo cominciare col ringraziare Dolcetto della LA DOLCETTERIA che mi ha passato questo meme, è il primo che faccio e l'idea di racchiudere in sei punti le mille cose che amo un pò mi mette in agitazione...dato che è il primo vorrei che fosse anche curato e grazioso quindi aggiugerò delle foto....

1. Al primo posto non posso fare altro che mettere il mio meraviglioso fratellino, l'ultimo arrivato, la ciliegina sulla torta, il mio bocconcino di rimacinato, che nonostante mi faccia impazzire e sia veramente ipervivace è l'esserino più bello, dolce e incredibile del mondo, il piccolino da proteggere, che ci da mille sodisfazioni e che ci sconvolge giorno per giorno per i progressi fatti!!


2. Subito dopo metto l'altro mio tesoro, cioè il fidanzato insostituibile, Manfredi che mi supporta in tutto quello che faccio e mi sopporta nei miei momenti di ira funesta a volte inspiegabile. E' la persona che più stimo al mondo, dalle mille qualità, è il mio mago dei tarocchi, è la persona con la quale, da 5 anni a questa parte (prima in qualità d'amico e dopo di fidanzato), ho trascorso quasi ogni giorno della mia vita, felice di averlo accanto e consapevole di avere al mio fianco una persona speciale.


3. Adoro i libri di cucina con quelle foto merav
igliose,e chiaramente cucinare, quando lo faccio mi rilasso e sto bene, passerei giornate intere tra i fornelli, preparerei cene bellissime e buonissime per gli amici e sarei felice nel vederli felici, a volte però mi basta vedere Manfredi compiaciuto delle cose che cucino e a quel punto sono felice...peccato che il tempo scarseggia!!!

4. Amo viaggiare e conoscere, girare per città ricche di musei e di mille altre cose da vedere, di mercati storici, di parchi, assaporare culture diverse, scoprire sapori e odori nuovi, modi di vita differenti, e vivere il più possibile la città che mi ospita!

5. Subito in opposizi
one alle metropoli, metto le passeggiate per i boschetti, la pace e la serenità dei luoghi poco conosciuti, quelli che sento miei, la natura incontaminata (o quasi) delle riserve e delle isole, la mia casetta in montagna da cui non si sente nessun rumore nè di macchine nè di clacson nè di gente.. e che non cambierei con nessun'altra casa.


6. All'ultimo, ma non meno importante metto i miei amici, le uscite infrasettimanali che sono le più belle, quelle passate magari con un'amica d'avanti ad un cocktail a parlottare del più e del meno in cui tutto il resto scompare e non importa se si è solo in due o se si torna presto a casa l'imprtante è essere stata bene, aver passato dei momenti piacevoli e in armonia.
E poi volevo aggiungere un settimo punto adoro anche Gennaro cioè il cane di manfredi...


Passo il testimone a
Liquirizia dolce radice, ...in the Land of the Lounge Lizards, Mangio con gli occhi Deavouring with the eyes, FarMaflO, zenzero.

sabato 16 febbraio 2008

Rillettes di sgombro





Dovete sapere che ho smesso di essere vegetariana proprio per il desiderio di pesce, non so perchè dopo 5 anni mi venne una una voglia irrefrenabile di salmone fresco, io do la colpa al libro Fish & Fish e in particolare al salmone unilaterale, e poi alla voglia di mangiarlo scottato in padella con i limoni confit. Da quando ho detto a mia mamma che riprendevo a mangiare carne, ha cominciato a comprarne una quantità incredibile, prima almeno aveva il deterrente, da quel momento in poi non ci fu più nessuno che poteva metterle i bastoni tra le ruote...dopo un primo stadio in cui non mi rendevo conto del fatto che praticamente c'era sempre la sterile fettina a tavola, da cui io mi astenevo (ne mangio sempre poca), seguì il momento sovversivo e cioè obbligare mio padre a comprare il pesce o comunque evitare la carne giorno per giorno...quindi non stupitevi per l' abbondanza di piatti a base di pesce!! Questa ricetta è tratta (e liberamente stravolta) dal libro sopra citato e l'originale prevede l'uso del merluzzo che però ho mangiato bollito , quindi ho pensato di farla con lo sgombro sott'olio di qualche giorno prima, il risultato è ottimo e gustoso, specie per un aperitivo magari accompagnato da un margarita o dal mio adorato mojto. Niente di difficile servono:

un paio di filetti di sgombro
capperi meravigliosi di favignana o quelli che avete
prezzemolino
aglio poco
sale e pepe
olio evo secondo la necessità

Passare tutto al mixer, ma per poco perchè comunque non deve essere una crema omogenea tipo patè, ma piuttosto grossolana, servire con dei crostini di pane caldo...buon aperitivo!!!!



mercoledì 13 febbraio 2008

Le ciabatte delle Simili




Ho appena finito di vedere un film delirante "A morte holliwood" , il mio amico Protopapas se n'è appena andato e mi pare giusto a quest'ora della notte lasciare un post simpatico...del resto dopo questo film che si può pretendere!?! Questo è un pane che mi piace tantissimo, specie per la colazione da mangiare accompagnato ad una buona marmellata, o quand'è un pò più raffermo da mangiare a pezzi nel caffèlatte...magari farà senso, ma a me piace !!!La ricettina è delle sorelle Simili, quelle bravissime a fare il pane, ma ogni mezzo chilo di pane con loro diventa un parto...nel senso che hanno proprio ragione a chiamare il lievito madre "bambino", ho riso la prima volta che l'ho letto...poi di li a breve ho capito in che guaio mi ero cacciata: "chiamavo mia mamma per controllare il lievito, la sera quando tornavo gli davo la buona notte...non volevo metterlo in frigo per rallentare la fermentazione" e via dicendo con altre pazzie...bhè ora che vi siete fatti quattro risate con queste esperienze di vita assurda vi do le dosi ma il procedimento è abbreviato tanto viene buono lo stesso...

300/350 g di lievito madre attivo e rinfrescato, se non è molto attivo aggiungere un piccolo pezzo di lievito di birra
500 g di farina, le simili non specificano quale, io uso quella di semola di grano duro
300 g di acqua anche un pò di più così viene più morbido
15 g di sale
1 cucchiaino di zucchero
io metto anche un pò d'olio evo
cimino

Sciogliere il lievito madre e l'eventuale lievito di birra in acqua tiepida (non tutta), unire la farina e tutto il resto aggiungere l'acqua necessaria e impastare, impastare e impastare sin quando l'impasto non diventa liscissimo e morbidissimo, dividerlo in due parti e formare due filoni che andranno appiattiti per dare la forma di ciabatta...infarinate abbondantemente una teglia da forno e metteteci sopra le ciabatte, praticate dei tagli trasversali per tutta la lunghezza e se vi piace cospargete la superficie di cimino e acqua per farlo aderire, coprire e dimenticatevelo per un paio d'ore...riscaldate il forno a 220° e mettete una vaschetta con dell'acqua per umidificare, infornate il pane e abbassate a 200°-180° lasciate cuocere per 30-40 minuti, io a metà cottura tolgo la vaschetta..il mio forno è elettrico e quindi mantengo la temperatura sempre sui 200° altrimenti resta palliduccio!!!!!

lunedì 11 febbraio 2008

Baccalà cotto a bassa temperatura




Per questa cottura è necessario avere un termometro per alimenti, in più vi sono due diversi modi di cottura a bassa temperatura il primo (che è quello che usa Viviana Lapertosa in finger food) consiste nel portare ad una temperatura di circa 80° un tegame con dell'olio mettere il baccalà e spegnere, lasciare il baccalà in infusione sino a quando l'olio non si sarà completamente raffreddato. Un altro modo , a parer mio meno invasivo è quello che vi scrivo di sotto.....

Per 4 persone:
4 bei tranci di baccalà ben dissalato
olio evo
pepe
prezzemolo
un pò di timo freso se vi piace
Pellicola trasparente per alimenti

Portate un tegame pieno d'acqua ad una temperatura di circa 60°, intanto tagliate 4 fogli di pellicola e ponetevi sopra ad ognuno un trancio di baccalà, condite con un filo d'olio, prezzemolo pepe e timo e chiudete tutto, in caso aggiungete altra pellicola. Mettere i pacchettini di baccalà nell'acqua e far sobollire per 20 minuti circa, in questo modo la carne del pesce rimarrà soda e compatta, non si sarà inzuppata nè di olio nè di acqua, e avrà un gusto meraviglioso.
Quella crema che vedete sotto, è da preparare prima, si possono usare molte verdure tipo cicoria, cavolfiore, io per questa nella foto ho usato dei broccoletti che da noi in Sicilia si chiamano sparacelli, sono quelli di colore verde scuro. Se li volete di questo bel colore brillante (regola che vale per tutte le verdure), portate ad ebollizione un pentola piena d'acqua, e solo dopo aver visto delle bolle giganti e che simulano l'attività di un vulcano, potrete calare la verdura assicuratevi che sia coperta d'aqcua e lasciar cucinare, scolarla passarla al mixer e travasare la cremina in una padella nella quale aggiungerete latte q.b. per ottenere una consistenza più fluida,olio evo, sale e pepe. Quando impiattate aggiungete qualche goccia di olio evo crudo.


sabato 9 febbraio 2008

Cala Bianca




Questi posti incantevoli e a bassa densità di persone li conosciamo solo noi geologi, chiaramente, con tutte le scarpinate che ci fanno fare!!!! Questa meraviglia si chiama Cala Bianca e fortunatamente solo pochi pazzi sanno come arrivare nella goletta, dico pazzi perchè c'è un sacco di stada da fare A PIEDI e al ritorno c'è una salita terribile che scoraggerebbe molti, ma meglio così, un posticino salubre quasi confinante con la riserva naturale dello Zingaro a S. Vito, paese famoso anche per il cous cous ( quello che so fare io me l'ha insegnato una parente di mia mamma di questo paesello), con un mare spettacolare, l'unico problema è che ogni tanto ci sono delle correnti particolarmente antipatiche!!!A dx ci sono io e a sx c'è la mia amica di sempre anna, con la quale ultimamente stiamo cercando di portare a compimento un piccolo progetto che riguarda la nostra passione per la cucina...e cioè cucinare a domicilio, fare piccole cene o buffet su ordinazione o addirittura preparare e servire tutto a casa della gente che ce li commissiona...speriamo che vada bene!!!!!


venerdì 8 febbraio 2008

Chiacchiere



Anche io ho fatto le chiacchiere, ma in condizioni alquanto precarie: con mia mamma che rompeva e che si lamentava per la puzza di fritto e, mio fratello piccolo che mi rubava l'impasto...comunque a parte questi problemi di ordine familiare, oggi è veramente una giornata piena: di mattina ho il laboratorio di paleontologia dei vertebrati che tradotto significa riconoscimento ossa di erbivori e carnivori, dopo devo scappare al ristorante perchè devo "badare" ad una signora alquanto precisa che festeggia le nozze d'oro....mmhhhh!!!!!
Alla fine per le chiacchiere mi sono fidata della ricetta di Farmaflò dato che io l'avevo persa, ho apportato solo qualche lieve modifica:

500g di farina
70 g di zucchero
50 g di burro
2 uova
scorza di limone a piacere
quasi 1 bicchiere di vino secondo la necessità
1 piccola arancia spremuta
1 pizzico di sale
zucchero a velo

Il procedimento è facile basta impastare tutto con le manine, sino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Prendete la macchinetta per la pasta e cominciate a stendere le sfoglie, mi raccomando fatele sottili così poi quando verranno fritte gonfiano altrimenti resteranno dei graziosi fogli di compensato...fate riscaldere una padella con dell'olio di semi e cominciate a friggere, quando si saranno raffreddate spolverate con lo zucchero a velo...

bhè adesso mi sa che scappo...bacio a tutti!!!


mercoledì 6 febbraio 2008

Sgombro sott'olio e giri di campagna




Quando ho visto questi sgombretti appena pescati, e il loro bel colore argenteo, li ho immaginati sott'olio anche perchè, avendone a disposizione 10 casse e anche più l'unica cosa da fare era questa, è una preparazione che al ristorante facciamo spesso, è tra l'altro anche molto gustosa, perchè comunque lo sgombro ha una carne dal sapore particolare, quindi è buono semplice alla griglia con il battuto di olio prezzemolo e limone...poi i miei vicini mi hanno portato delle verdure di campagna ottime, giri e scarola, con la scarola mia mamma c'ha fatto la pasta, i giri li abbiamo soffritti!!!!!

Per gli sgombri sott'olio è necessario farli sobollire in acqua sino a quando non saranno cotti, evitate un grado di ebollizione eccessivo altrimenti si sfaldano, dopo la cottura ricavatene dei filetti e ahimè questo è un lavoraccio che si fa con le manine che dpo puzzeranno un pò. Se ne avete in abbondanza non scordatevi di sterilizzare i barattoli e di farli ribollire dopo l'imbottigliamento (vedi marmellata).
Per 4 persone occorrono 12 filetti di sgombro, olio evo ma di quello buono, sale pepe e prezzemolo:fine!

Per i giri: riempire un tegame con un pò d'acqua e metterlo sul fuoco, intanto pulire il fascio di verdure sotto acqua corrente e tagliare una parte dei gambi, quando l'acqua bolle mettere i giri e sbollentare per qualche minuto e scolarli. Adesso ci sono 2 scuole di pensiero: a me piacciono scolati con olio crudo, limone e sale, a mia mamma piacciono "'ngranciati" cioè passati in padella con un pò d'olio e qualche spicchio d'aglio...bhè a voi la scelta!!!!

martedì 5 febbraio 2008

Bicchierini di panna cotta e frutti di bosco




Certo il libro che c'è sotto non è che c'entra un gran chè però ci stava proprio bene!!!!!

Ne vado molto orgogliosa, anche perchè il dolce non è proprio il mio forte, per non parlare di mousse e gelatine varie...cioè in realtà non mi ci sono mai applicata più di tanto perchè a casa mia si preferisce più il salato, ma questi bicchierini sono la fine del mondo sia di sapore, sia come effetto...sembrerebbe quasi una cosa complicatissima da fare e invece, nulla di complicato c'è solo da perderci un pò di tempo!

Per 5 bicchierini:
200 g di panna fresca
100 g di latte fresco
vaniglia
5/6 g di colla di pesce
zucchero un paio di cucchiai, poi assagiare prima di unire la colla di pesce

Ammollare la colla di pesce in acqua fredda, e intano far bollire dolcemente la panna, il latte, zucchero e vaniglia ricodatevi di assaggiare. Togliere dal fuoco e unire la colla di pesce strizzata, mescolate fin quando sarà completamente disciolta nella miscela. Riempire a metà i bicchierini e sistemarli in freezer fin quando non si saranno rassodati.

Per la gelatina: ammollare in acqua fredda 3 g di colla di pesce. Frullare 100 g di frutti di bosco con un pò d'acqua, filtrare il tutto e se è troppo denso allungate con un altro pò d'acqua. Mettete in un tegamino, zuccherate a vosro gusto, riscaldate (in totale dovete ottenere circa 120 g di gelatina) e aggiungete la c. di pesce. Mescolate e procedete con la stratificazione. Ricordatevi che ogni strato necessita di un po di tempo trascorso nel freezer altrimenti verrano con le sbavature...



lunedì 4 febbraio 2008

Calamarata all'aragosta






Allora, io non ho idea di come si possa cucinare l'aragosta, però dato che si dice sia pregiata non ho voluto mischiarla con ingredienti invasivi tipo pomodoro, panna...dato che mi interessava mangiare una pasta all'ARAGOSTA e non qualcosa che di aragosta avesse solo il nome così non ho fatto altro che cucinarla nel modo più semplice possibile e devo dire che è venuta buona...l'unica cosa che mi ha lasciata un po perplessa è questa calamarata che essendo un tipo di pasta spessa non riusciva a insaporirsi molto: sbagliando s'impara!!!quindi ,in caso, cambiate tipo di pasta tipo tagliatelle fresche.

Allora ho fatto una roux con una noce di burro e farina, non tenetela troppo sul fuoco altrimenti si tosta (fate sciogliere 1 noce di burro e aggiungete farina fin aquando non diventa una pasta granulosa), serve a legare.

Prezzemolo
6 aragoste di quelle medie
poca cipolla tritata
olio evo
vinello bianco per sfumare
sale e pepe e una punta di zafferano

Lessare le aragoste e conservare il brodo può servirvi per arricchire il fumetto...estraetene la polpa e in una padella far soffriggere la cipolla con l'olio, quando sarà appassita unire la polpa e poco vino, la roux e del brodo di cottura dei crostacei, far cucinare qulache minuto e aggiungere lo zafferano, il sale e il pepe...maneggiare la pasta con il condimento e il prezzemolino.

domenica 3 febbraio 2008

A proposito di cioccolato...




Ma vogliamo parlare di questo fetish dilagante?Certo è vero che il cioccolato nel pensare comune è associato all'immaginario erotico, però da qui a fare "statuette" e scarpe di cioccolato e per giunta di dubbia bellezza ce ne vuole, forse le comprerei se costassero di meno dato che se ne volessimo acquistare un paio dovremo pagarli la bellezza di 50 sterline e non so se mi spiego!!La casa che promuove l'erotique collection è la theobroma e il link, se in caso foste un pò curiosi è http://www.erotiquechocolate.co.uk/


sabato 2 febbraio 2008

Crostini di pane rimacinato e alici marinate




Ieri al ristorante hanno portato delle cassete di alici fresche fresche, e io che potevo fare d'innanzi a tanta abbondanza? Me ne sono fatta mettere da parte un pò per farle marinate che mi piacciono tanto, e le altre per fare i bucatini, ma questa è un'altra storia anzi un altro post....

Per 12 crostini:
12 fette di pane di farina di rimacino meglio se un po passatello
12 alici pulite senza testa e lisca e divise in due (quindi 24 filetti in tutto)
aceto
olio evo e sale
peperoncino
qualche foglia di lattuga romana
aglio
24 striscioline di peperone rosso
prezzemolo
scorza di limone

Sbollentare il peperone tagliato a striscette, scolarlo e tenerlo da parte. Mettere le alici in un piatto e coprirle completamente d'aceto di vino bianco, lasciarle riposare per 15/20 minuti. Trascorso questo tempo scolarle e metterle in un piatto coperte d'olio evo, peperoncino tagliato a pezzi e scorza di limone. Tostare il pane e tagliare la lattuga, quando i crostini saranno pronti strofinarli con l'aglio metter la lattuga e sopra qualche cucchiaio di olio evo , sale e peperoncino a scaglie. Adaggiare sopra la lattuga 2 filetti di alici (ricordarsi di mettere qualche granello di sale anche sopra le alici) per ogni crostino e le stiscioline di peperone, finire con scorza di limone e prezzemolo... veramente buoni questi crostini sanno proprio d'estate!!!!


venerdì 1 febbraio 2008

Fumetto di pesce e crostacei


Ovvero un ottimo punto di partenza.....



Prima di tutto: quando cucinate pesce, in previsione di questa preparazione di base, surgelate quello che vi rimane dopo averlo sfilettato, surgelate anche carapaci di aragosta, astici e scampi ...io per fare un po meno di mezzo litro di fumetto ho utilizzato 2 lische d'orata e 6 carapaci di aragosta, mezzo bicchiere di vino bianco, 400 ml di acqua, 1 costa di sedano grande, 1 carota, 3 foglie di alloro, grani di pepe misto, cipolla trafitta da 1 chiodo di garofano. Portare tutto ad ebollizione e schiumare se è necessario, cucinare ancora per 20 minuti circa. Filtrare con l'ausilio di un colino a maglia fine, in caso per rendere più fitta la maglia mettere una garza dentro il colino . Utilizzare dei barattoli piccoli per conservare il brodo filtrato e surgelarli. Chiaramente questo fumetto funge da DADO fatto in casa e avere qualche barattolino in frezeer non guasta mai, dato che comunque sono un'ottima base per zuppe e condimenti!!!!certo la foto non è prprio bella, ma tra il sole, il vapore, la mia macchinetta che è totalmente pazza,e io che non so fare le foto direi quasi che il risultato è ottimo!! : )



Cioccolato...tutta colpa di Frillo!!!!




Premetto: io non impazzisco per il cioccolato, solo che ieri parlando con il mio amico Frillo del più e del meno, di problemi vari, alla fine ci siamo concentrati sul fatto di sentire la necessità di mangiare alcuni cibi particolari che in qualche modo riescono a soddisfarci: il cioccolato ad esempio.....comunque quando sono entrata in negozio volevo solo comprare la bottarga GIURO, ma poi mentre mi avviavo alla cassa ho visto questi pacchetti neri alquanto intriganti e non ho resistito, li ho comprati! Al momento ho assaggiato soltanto le fave che sono a dir poco meravigliose perchè hanno proprio il sapore del cioccolato vero, e soprattutto non sono zuccherate che come dice Frillo lo zucchero copre i sapori: è vero! Dopo aver assaggiato questo prodigio della natura non posso fare altro che dargli ragione!!!!