venerdì 9 aprile 2010

Missione colomba



Volevo da tempo cimentarmi in una di queste preparazioni lunghe e ardimentose, specie se si fanno a casa e se il forno usato è un banalissimo forno casalingo senza aspirazioni particolari...questa colomba risale ad un mesetto fa circa, l'ho fatta per inaugurare la mia allora appena nata Arancina, ossia il lievito madre liquido, e devo dire che la soddisfazione è stata grande nel vedere la forza con la quale è riuscita a sollevare l'impasto, che si è gonfiato enormemente e il risultato è stato davvero meravigliosamente soffice.....unico problema è che aveva un leggero sentore acidulo, ma comunque niente di esagerato c'è chi mi diceva che il lievito era troppo giovane, chi invece diceva che il lievito liquido non necessità di periodi di maturazione perchè è già pronto, chi diceva che erano necessari più rinfreschi, chi diceva che era poco zuccherata (ed è vero...la ricetta manca di zucchero)....ma per questo dobbiamo rivolgerci alle sorelle Simili, infatti la ricetta è presa dal loro libro "Pane e roba dolce"....insomma noi l'abbiamo mangiata ed anche i miei amichetti l'hanno apprezzata moltissimo, sia per il sapore, sia per la glassa delicatissima e fragilissima, sia per la consistenza che è stata la sfumatura meglio riuscita....

Le sorelle Simili usano la pasta madre solida e la rinfrescano per due giorni… il primo giorno:

Ingredienti:
1° rinfresco:
25 grammi di lievito madre
50 grammi farina 00 di forza
25 grammi d’acqua

impastare e lasciare riposare al caldo per 3 ore

2° rinfresco:
50 grammi del primo rinfresco
50 grammi di farina di forza
25 grammi di acqua tiepida

impastare e avvolgere il lievito nella tela chiuso a salame con lo spago… far riposare all’interno di un tegame per 8-10 ore.

2° giorno 1° rinfresco:
25 grammi lievito madre
50 grammi farina 00 di forza
25 grammi acqua tiepida

impastare e lasciare lievitare per 3 ore al caldo e temperatura ambiente per 1 ora

2° rinfresco:
50 grammi del primo rinfresco
50 grammi di farina 00 di forza
25 grammi di acqua tiepida

impastare e far lievitare al caldo per 3 ore e a temperatura ambiente per 1 ora

3° rinfresco:
50 grammi del II rinfresco
50 grammi di farina 00 di forza
25 grammi di acqua tiepida

impastare e fare lievitare come sopra.

impasto:
120 grammi di lievito del III rinfresco
112 grammi di burro
112 grammi di zucchero
200 grammi di latte tiepido
1 uovo
2 tuorli
500 grammi di farina 00

io ho impastato così anche se non era specificato (con planetaria); ho mescolato farina, lievito zucchero, latte, e ho unito le uova una per volta facendo assorbire, cercando dopo di incordare, dopo di che ho aggiunto il burro in piccoli pezzi sempre poco per volta… le Simili dicono di lasciare riposare per 12 ore a 23°-25°.

il giorno dopo unire all’impasto:
25 grammi di zucchero a velo
30 grammi di burro
15 grammi di mandorle
150 grammi di scorza d’arancia candita
1 tuorlo
4 grammi di sale
1/2 stecca di vaniglia

io nell’impasto non ho messo l’arancia candita e neanche le mandorle, ho solo grattugiato un pochetto di buccia d’arancia fresca. Impastare il tutto e far riposare 20/30 minuti… dividere l’impasto in 2 stampi da 500 grammi e far lievitare 3 o 4 ore al caldo.

Per la glassa (da preparare prima di infornare la colomba)
40 grammi di mandorle pelate e tritate
65 grammi di zucchero semolato
25 grammi d’albume

mescolare il tutto con un cucchiaio di legno e unirvi

20 grammi di mandorle non pelate intere
1 cucchiaio di zucchero a velo
1 cucchiaio di granella di zucchero

quando la colomba sarà lievitata e avrà raggiunto il bordo con un sac a poche preferibilmente senza bocchetta spalmate la glassa con delicatezza sulla colomba; poggiate gli stampi sopra una teglia da forno altrimenti la glassa colando distruggerà la base del vostro forno; cuocete in forno a 180°-190°C per 25-30 minuti, la mia che era da 1 kilo ha cucinato un’ora abbondante; fate la prova stecchino prima di sfornarla.

sabato 27 marzo 2010

Sushi italiano al caffè




Dopo aver provato (di sotto) lo spezzatino d'agnello....ho pensato a qualcosa di sfiziosissimo, utilizzando sempre la fantastica salsa al caffè....l'idea è quella di riscoprire la nostra italianità, la nostra appartenenza ad una cultura gastronomica varia, così mi sono appropriata di un termine e di una composizione che non sono propriamente italiani per descrivere prodotti e sapori che invece con l'italia vanno proprio a braccetto....premetto che io adoro l'agnello e il fatto che sia poco cotto è stato del tutto volontario, per chi non ama particolarmente questa carne può sostituirla con del vitello, e ovviamente potrete rosolarli in padella prima di comporre i rolls così da dargli una prima cottura.....

4 Patate grattugiate a striscette con mandolina, con robot o con una semplice grattugia a 4 facce
4 cuori di carciofo freschi
100 g d'agnello tagliato a striscette
1 piccola cipolla
poco olio evo
sale e pepe
1 uovo piccolo
pan grattato
pastella a base di farina, acqua e latte molto densa quasi come una crema

Mondare i carciofi e tenere solo la parte più tenera tagliarli in quarti, sbollentarli....quando si saranno inteneriti passarli in padella con olio evo e la cipolla tritata....se ce ne fosse bisogno fate asciugare completamente l'acqua e poi tritare con un coltello, togliete i filamenti più fastidiosi e in una ciotola unire poco uovo sbattuto e pan grattato sino ad ottenere un composto consistente....impellicolate lo stuoino da sushi e ponetelo d'avanti a voi e cominciate a sistemare uno strato di patate, spennellate di pastella densa e sopra mettete la crema di carciofi, posizionare la srtiscetta d'agnello e chiudere come si chiude il sushi....lasciare riposare in freezer per 1 oretta. Vi consiglio di fare dei piccoli rolls perchè sarà più comodo friggerli...


Salsa al caffè

Far soffriggere in olio evo sedano, carote e cipolle tagliate grossolanamente, aggiungere i pochi scarti dell'agnello, rosolarli e sfumare con del vino rosso, dopo qualche minuto unire 1 cucchiaino di caffè macinato, mescolare e aggiungere qualche mestolo di brodo vegetale, far cucinare e restringere il brodo, e a questo punto frullare con un frullatore ad immersione e rendere la salsa il più liscio possibile....quando la salsa sarà pronta cominciare afriggere i rolls in olio di semi bollente, tagliarli in due e posizionare una cucchiaiata di salsa al caffè sul cucchiaio, o dentro ad un bicchierino, un ciuffetto di insalata, e i rolls.....
Con questa ricetta partecipo al concorso per beneficenza indetto da
neronero. Cialde caffè Lavazza

NERONERO.it organizza un premio di beneficenza per Chefs Sans Frontières.
Tema: la miglior ricetta a base di caffè.

Le 50 ricette più meritevoli saranno raccolte in un libro il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza, al netto delle spese, all'associazione Chefs Sans Frontières per l'insegnamento del mestiere della ristorazione a ragazzi di strada di tutto il mondo.
Per partecipare è necessario inviare una o più ricette all’indirizzo ricetta[at]neronero.it entro e non oltre il 30 Aprile 2010. La mail deve presentare come oggetto “Premio miglior ricetta”. Le ricette proposte devono essere complete di ingredienti e delle modalità di preparazione; devono prevedere l’utilizzo del caffè.

Premi per le migliori ricette:
• 1° premio: macchina caffè EP 800 / LB 800 (a scelta) + 500 cialde Lavazza;
• 2° premio: buono sconto del 90% sulla macchina caffè LB 800 + 300 cialde Lavazza Blue;
• 3° premio: 300 cialde Espresso Point;
• Per le prime 3 ricette: inserimento nei menu dei ristoranti Chefs Sans Frontières;
• Per le prime 50 ricette: pubblicazione su libro, con ricavato donato in beneficenza.

Per informazioni sul concorso, sulle macchine per caffè e cialde lavazza in palio: NERONERO.it
Per informazioni sull'associazione no-profit cui saranno devoluti i ricavati: Chefs Sans Frontières

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martedì 16 marzo 2010

Cioccolato....cioccolato...e ancora cioccolato



Anche se l'umore non è proprio dei migliori...mi sentivo in dovere di ringraziare quanto prima ele di dEleciouSly e tutta la giuria che si è mostrata seria e rispettosa nei confronti di tutti i partecipanti:grazie mille per avermi assegnato il premio "menzione speciale"......questa di sopra è la torta con la quale ho partecipato al contest e per la ricetta vi rimando al link: Una torta speciale: la sette veli.Volevo congratularmi con i primi tre posti, ma non solo anche con tutte le persone che hanno partecipato al contest e che si sono impegnate nelle ricette dalla cosa più semplice a quella più elaborata ma comunque tutte sentite allo stesso modo....bacio e a presto...grazie di nuovo
P.S. a proposito di invidie, rivalità e altri strani sentimenti (chi ha letto dEleciouSly sa di che parlo)....avete mai visto "eva contro eva"????....... se non avete mai avuto questo onore allora sarebbe proprio il caso di vederlo a prescindere dai discorsi, è un bellissimo film, e semplicemente leggendo ele ho pensato a questo capolavoro di cui mi sono innamorata qualche anno fa........

mercoledì 3 marzo 2010

Spezzatino d'agnello al caffè e verdure arrosto



Continuiamo con i tuberi, li a malta (perché intanto sono anche tornata a casa) mi sono convinta a comprare il parsnip (pastinaca), dato che ogni stagione ha la sua specialità....e dato che l'inverno porta con se tanti meravigliosi tuberi....l'ho comprato e con mia grande sorpresa ho anche scoperto che ha un sapore particolarmente gustoso....ovviamente c'è stato chi l'ha ribattezzato "carotene", ma dopo il toporagno non mi stupisce più niente....:-) fare le verdure arrosto è veramente semplice quindi spenderò due parole:ho tagliato patate e pastinaca grossolanamente e le ho sbollentate in acqua poco salata per farle ammorbidire un pochetto...intanto ho acceso il forno a 200°, ho sistemato le verdure sulla teglia e ho aggiunto i tocchetti di zucca, condito con olio evo, sale, pepe, semi di finocchietto, rosmarino e tutto quello che più vi piace infornato fin quando non si forma la crosticina, mescolare di tanto in tanto...



Passiamo all'agnello, vi serve un cosciotto da cui ricavare dei cubetti o quasi, ma per comodità li chiameremo così...far soffriggere in olio evo sedano, carote e cipolle tagliate grossolanamente, aggiungere i cubetti d'agnello, rosolarli e sfumare con del vino rosso, dopo qualche minuto unire 1 cucchiaino di caffè macinato, mescolare e aggiungere qualche mestolo di brodo vegetale, far cucinare e restringere il brodo, e a questo punto togliere i cubetti e con il minipimer frullare le verdure, rimettere i cubetti e far cucinare fin quando la carne non sarà tenera!!!!In questi giorni, purtroppo, mi sto rendendo conto di un pò di cose che non mi fanno felice per come credevo, la mia assenza dalla blogsfera culinaria è dovuta anche a questo, ma spero al più presto di ritrovare la giusta forma....a presto

venerdì 12 febbraio 2010

Oggi la mia macchina s'illumina di meno



Non ne posso più...domenica scorsa la batteria della mia macchina si addormenta...e fortuna vuole che non fossi in ritardo al lavoro, o avessi qualche appuntamento importante: volevo semplicemente fare un giretto e scattare qualche foto...il giorno dopo facciamo caricare la batteria e fortunatamente riparte...salgo in macchina dicendole "mica m
i lascerai a piedi proprio adesso che stiamo per tornare a Palermo..guarda che se ti succede di nuovo cara mia siamo nella........e soprattutto per piacere che non ti venga in mente di scaricarti sulla nave"....per un paio di giorni ha funzionato come al solito...ieri sera pensavo andasse tutto bene, e invece stamattina mi metto in macchina per portarla a lavare, giro la chiave e comincia a singhiozzare...ADESSO se io avessi avuto una macchina normale con il vecchio metodo "dell' ammuttata" (spinta) magari sarebbe anche partita...ma ahimè ho una smart che non ha frizione...quindi l'unica cosa da fare è pensare "domenica la batteria si era scaricata...ma io non avevo lasciato niente acceso, l'ho fatta ricaricare e dopo due giorni lo stesso problema: FORSE è meglio comprare una batteria nuova?...forse è meglio a meno che io non voglia rimanere per sempre esiliata in quest'isola"...sveglio Manfredi (poverello) e mi metto a piagnucolare che dobbiamo sbrigarci, che domani i negozi sono chiusi perchè ancora non ho ben capito che festa è (un'altra...ma quanto festeggiano i maltesi!!!!!) e che la macchina ha bisogno di una batteria nuova ADESSO..... ora posso dire che sia tutto tranquillo e tirare un sospiro di sollievo, la mia macchina ha una batteria nuova, è pulita ed è pronta per il viaggio...sarà che non vuole andare via....o forse ha voluto partecipare anche lei all'iniziativa che ci tiene compagnia ormai da un pò di caterpillar il programma che va in onda su radio2 di cui ormai conosco a memoria tutto il palinsesto...ma quant'è carina la canzoncina di Social club sempre su radio2 la domenica intorno a mezzogiorno!!!!


Quest'anno ho voluto parteipare anche io , anche se non mi trovo in suolo italiano, e ho deciso di ma
rinare un pezzetto di salmone.....il giorno precedente ho spolverato il filetto con un misto di pepe (rosa, verde, nero), pepe di sechuan, sale, la scorza grattuggiata di arancia e limone, timo, e altre erbette aromatiche se ne avete, olio evo....ho impellicolato e lasciato marinare dentro il frigo...il giorno seguente ho tolto il filetto dall'olio l'ho tamponato con carta assorbente, tagliato a fette sottili che ho adagiato su un piatto, coperto con l'olio della marinatura, altro pepe perchè io sono pepedipendente, sale se ce ne fosse bisogno e qualche goccia di limone...e l'ho mangiato con creme fraiche e avocado....non fatevi mancare il pane....noi avevamo una belllissima pagnotta maltese di quelle con la crosta croccantissima e l'interno morbidoso....


White rock bay e Michelì




Festa di San Paolo, Valletta, 10 febbraio

domenica 7 febbraio 2010

Crostata "fiorivi sfiorivano le viole" ovvero libera interpretazione della crostata visciole e mandorle



In seguito ad un paio di discussioni avvenute sul forum di questo meraviglioso blog sulla famosissima crostata di visciole e mandorle del panificio ebraico Boccione al ghetto di Roma...ci siamo proposti di tentare di riproporre l'alchimia a casa...ovviamente nessuno è a conoscenza della ricetta eccetto che le signore proprietarie della piccola bottega nel cuore di Roma, la ricetta è un mistero infatti su internet si trova quella della crostata di ricotta e visciole, ma leggendo mi sono chiesta:"e le mandorle dove stanno??" quindi come spesso succede ci si basa sui ricordi e dato che il mio era un ricordo piuttosto lontano questo è il massimo che sono riuscita sfornare...




Cominciamo dalla confettura, come avrete ben capito trovare una confettura bio di visciole fatta bene e poco zuccherata qui a Malta sarebbe stato complicato, ho cercato, ma niente... e siccome non volevo piegarmi ad una confettura stradolce di ciliegie di ben più note marche, mi sono data da fare:Ma niente visciole fresche ovviamente, non è il loro periodo!!!!!Allora con che caspita sostituire queste visciole??Ho pensato che avevo bisogno di un frutto molto aspro, che contrastasse il dolce ripieno, e che fosse di stagione...trovo dei mirtilli rossi freschi e ne compro mezzo chilo...da qui la confettura che oltre nel sapore è molto simile anche nel colore...ho semplicemente fatto appassire i mirtilli sino a farli diventare una composta, ho aggiunto 100g di zucchero semolato e 50g di zucchero muscovado, ho fatto cucinare un altro pochetto e fatto freddare...l'ho tenuta in frigo sino al giorno dopo.


Veniamo alla frolla che ho preparato il giorno precedente. La frolla è un altro tasto dolente, se c'è poco burro in cottura si ritira e se c'è troppo burro la gente leggendo la ricetta esclama: "OH per bacco"!!!!!!!......purtroppo per le crostate io uso tanto burro, non mi piacciono le crostate con le strisce che si sono dissolte, e neanche i bordi che si abbassano troppo rispetto alla farcia, in più la frolla che uscirà dal forno sarà cedevole ma friabile e si manterrà tale anche nei giorni seguenti, è una sensazione che potrete capire soltanto quando taglierete la crostata. Altro effetto che odio in una crostata è quando tagliandola a fette la base e il bordo si infrangono in mille pezzi lasciando parti del ripieno orfane della loro crosta!!!!



vi lascio la ricetta:
300 g farina 00
200 g burro
100 g zucchero
1 uovo
Mischiare la farina e lo zucchero fare la fontana e spezzettarvi dentro il burro freddo, e aprirvi l'uovo...cominciare a sbriciolare tutto sfregando l'impsato tra le mani(sabbiare), quando il burro e la farina saranno ridotti a tanti piccoli pezzetti, a questo punto si può cominciare ad impastare, la frolla va impastata per poco tempo per questo prima si sabbia e poi si impasta altrimenti si rischia di ottenere un impasto elastico che in cottura risulterà poco frolloso!!!!!Impellicolare e tenere in frigo.....





Prepariamo il ripieno, che è stato anche il passo più difficile, inizialmente volevo fare una crema frangipane come quella della gallette du roi...ma poi avendo letto che in questa benedetta crostata ci andava la ricotta ho preferito fare una crema apposita, ho usato la base di mandorle della gallette, ma ho sostituito la crema pasticcera con la ricotta, l'esito?La crostata è venuta meravigliosa e non troppo dolce, certo non si può dire che sia la copia di quella del Panificio Boccione, ma comunque ha un suo perchè, la prossima volta però proverò mischiando alla ricotta soltanto le mandorle, lo zucchero a velo e le 2 uova evitando il burro....vi lascio la ricetta di questa versione in attesa di modifiche, la ricetta della crema di mandorle è stata presa da
La cuisine de Mercotte.
Crema di mandorle:
100 g di burro (originariamente erano 135 g)
160 g farina di mandorle di buona qualità, io ne ho messa 200 g
160 g di zucchero a velo
2uova
10 g di maizena
10 g di farina00 (ma la prossima volta eviterò le farine)
Incorporare al burro pomata, lo zucchero a velo e con le fruste mischiare il tutto, aggiungere la farina di mandorle, maizena e farina00 e le uova intere una per volta, quando sarà tutto ben amalgamato unire350 g di ricotta e frullare il tutto sino ad ottenere una crema liscia...io ho usato il frullatore ad immersione :-)......stendere la sfoglia di frolla e sopra a questa la farcia di ricotta e mandorle e poi uno strato generoso di confettura chiudere con delle strisce larghe di frolla e infornare a 180° per mezz'ora/40 minuti circa...
P.S. "fiorivi sfiorivano le viole" è una frase tratta da una delle più belle canzoni del grande Rino Gaetano
YouTube - sfiorivano le viole

giovedì 4 febbraio 2010

La strana coppia



Purtroppo il nero non è poi così nero, la sacca della seppia non era proprio ben fornita, ma comunque buonissimo tutto perchè superfresco e di stagione...la cosa che non avevo mai provato era per l'appunto l'abbinamento seppie/carciofi dato che mia mamma è una purista e non ha mai osato mischiare cose di mare con cose di terra, io che però purista non sono ho pensato che poteva essere un buon sodalizio tra i due elementi e devo dire che così è stato...l'unica cosa un fuori stagione è la menta....le tagliatelle(300g semola di grano duro e 3 uova) sono quelle fresche, le ho fatte più spesse del solito altrimenti sarebbero risultate un viscide con questo condimento...ovviamente mia mamma neanche vorrebbe assaggiare, anzi vi dirò di più se sul menù avesse letto "nero di seppia e carciofi" avrebbe detto al cameriere "mi scusi ma io preferirei senza carciofi", il problema è che magari gradirebbe pure, ma è più forte di lei,nessuna novità a meno che non è una sua sperimentazione....che vita dura che mi aspetta a casa che per quanto lo desideri questa è la cosa che mi terrorizza di più e cioè cercare di continuare a cucinare e mangiare come voglio io nonostante mia mamma e la sua fin troppo buona cucina.....
per la salsa al nero:
2 spicchi d'aglio ridotti a purea
1seppia pulita, spellata e con la sacca del nero integra
vino bianco
olio evo
peperoncino
250 /300g circa di salsa di pomodoro preferibilmente fatta in casa
Soffriggere in olio evo l'aglio e il peperoncino, aggiungere la seppia tagliata a pezzetti e sfumare con vino bianco, aggiungere la salsa di pomodoro e infine la sacca del nero, far restringere un pochetto e tenere da parte.....
I carciofi non sono stati mischiati al condimento , ma aggiunti al piatto soltanto ala fine...sono stati mondati e tagliati a fette, sbollentati in acqua leggermente salata e saltati in padella con pepe, olio evo, menta e il sale necessario....

lunedì 1 febbraio 2010

Un dolcetto dell'inverno: lo strudel di mele



Cosa c'è di più invernale di un dolce tipico di regioni fredde , siamo sempre in Italia, ma è l'Italia di confine, quella la cui identità si mischia con l'identità dell'Austria o della Svizzara, l'Italia più europea insomma....qui al sud invece baklava a volontà... a proposito ne mangerei volentieri qualcuno che pensandoci bene non ne mangio dai tempi in cui vivevo in Spagna...vi chiederete voi perchè lo strudel, lo strudel è facile da fare...che ci vuole...si compra la sfoglia e il gioco è fatto:NONONO!!!!!La pasta srtudel che vi presento è una signora pasta, è una meraviglia che mi è stata insegnata in quel corso che ho fatto qualche hanno fa....una di quelle per cui vale la pena sporcarsi le mani e qualche ripiano della cucina....preparare farcia e impasto qualche ora prima così che la pasta possa distendersi e il ripieno raffreddarsi completamente...

L'impasto:
300 g di farina 00
50 g zucchero
1 uovo
75 g burro pomata
1 pizzico di sale
latte tiepido q.b. (ne basterà veramente poco)
Mischiare farina, zucchero,sale e fare la fontana e al centro spezzettarvi il burro e l'uovo, aggiungere un goccio di latte e impastare e impastare, l'impasto deve essere elastico, quando lo tirate deve allungarsi non stracciarsi come una frolla impellicolate e lasciate riposare in frigo per qualche ora.....
Intanto preparare il ripieno:

tagliare le mele a fette metterle in padella con un poco di zucchero, cannella, uvetta ammollata nel rum e pinoli e qualche pezzetto di burro saltarle ma non fatele ammollare troppo devono comunque essere sode...poi considerate che verranno cotte in forno. Fare raffreddare completamente. A questo punto potete tirare la pasta al mattarello, ma io preferisco la nonna papera, la stendo a 4 e cerco di darle una larghezza quanto tutto il rullo della nonna papera....posizionare la sfoglia su carta da forno mettere il ripieno in posizione centrale e all'estremità di un lembo (dalla parte lunga) spennellare con albume, arrotolare così che l'albume possa funzionare da collante, spennellare la superficie con altro albume e spolverare con zucchero a velo, infornare in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti circa, accompagnare con crema inglese o con una crema pasticcera liquida aromatizzata con amaretto....

venerdì 29 gennaio 2010

Germogliamo??????


Questa ricetta risale a qualche mese fa, ma nonostante sia passato del tempo....faceva ancora molto caldo infatti, è una pasta di cui vado fiera, avvicinarsi alla cucina di un altro paese non è semplice anche perchè non sai mai (a meno che non l'hai provato) che sapore debba avere quello che stai preparando...e diciamoci la verità, in Cina o in Giappone pensate che realmente si cucina quello che cucinano i ristoranti asiatici sotto le nostre case?????Io credo di no...almeno forse qualcosa alla larga, ma in genere si seguono le tendenze di mercato per cui magari si tende ad occidentalizzare il cibo proprio per renderlo più piacevole ai nostri palati non abituati a quel tipo di dieta.....comunque, da poco ho scoperto una cosa fantastica e cioè il Miso con il quale si possono preparare dei brodi meravigliosi o delle zuppe... dopo aver letto un paio di etichette ho optato per questa marca mi sembrava la migliore dato che sulla confezione vi è scritto UMPASTEURISED il che significa che le proprietà degli enzimi ,termolabili, non hanno subito alterazioni dovuti ai processi di pastorizzazione....e non lasciatevi ingannare dalle marche da supermercato, potete trovare tanti pacchettini con delle buste monoporzione di "miso"...appena leggete la frase"dopo l'apertura della busta consumare il contenuto entro 2/3 giorni..." potete anche lasciarlo sullo scaffale...il miso essendo un prodotto ricco di sale si mantiene a lungo e quando dico a lungo intendo per molto tempo non per un paio di giorni, il miso inoltre è una pasta, sembra pongo e se è in busta magari un po liquida premuratevi di leggere gli ingredienti, vi accorgerete che oltre ad avere coloranti e "aromi" contiene anche estratti di pesci vari....anche in questo caso lasciate perdere, non è quello che stavate cercando, il miso è assolutamente vegetale...quindi la cosa migliore è recarsi in un negozio bio o in un'erboristeria ben fornita e dare un'occhiata attenta....insomma riprendiamo il filo....poi c'è la questione dei germogli, per ora va tanto di moda il Germogliatore...certo è un'arnese very cool, utile...ma costa sui 20 euri credo, e onestamente da piccoli tutti abbiamo fatto fatto germogliare le lenticchie...quindi qui potete trovare tutte le indicazioni necessarie per fare degli ottmi germogli o potete fare, se ne avete la voglia, come ho fatto io "all'antica" e cioè dopo aver tenuto a bagno i semi per una notte li ho messi sul cotone idrofilo umido e ho aspettato qualche giorno....ricordatevi che il miso va sciolto in acqua tiepida e quando lo usate per una pasta unitelo solo alla fine per saltarla....ho usato la Soba che è un tipo di pasta fatta con farina di grano saraceno con una consistenza ed un sapore veramente buono....ho sbollentato verdurine colorate, ho saltato la pasta con le verdure e il brodo di miso, ho pepato ed infine ho unito i germogli crudi...bunissimissimi questi germogli di lenticchie....e non preoccupatevi se qualcuno vi scambierà per pazzi vedendo i piattini con i semi...dopo aver assaggiato i germogli capiranno!!!!Mi raccomando evitate i germogli che trovate al banco verdura dei superm. chissà da quanto tempo stanno li, poca gente li compra, anche perchè in genere sono molto costosi rispetto al peso, e poi perchè il tempo di giacenza fa perdere tutte quelle proprietà meravigliose tipiche dei germogli appena colti....



martedì 26 gennaio 2010

Postcards from Malta

Il momento dei saluti si avvicina e io mi sto facendo prendere dalla nostalgia..così me ne sono andata per l'isola a fare foto, in solitudine, per vivermela da sola e guardarla con gli occhi tristi di chi sta partendo e dando un "addio"...anche la giornata era malinconica, era domenica e tutti inegozi erano chiusi, così sono andata in quei posti in cui sapevo di trovare ben poche persone, Valletta città stranamente triste di domenica, pochi locali aperti poca gente che passeggiava.....il mare blu, le interminabili insenature, le barche onnipresenti, i quartieri più nuovi e quelli più ricchi di storia, più vissuti...oggi niente ricette, solo ricordi, e tanti pensieri che mi riportano i bei momenti vissuti su questa strana isola!!!!


VIttoriosa da piccolo giardino \belvedere a Valletta



Gzira\Sliema fotografate dal ponticello di Manoel Island (io vivo all'estremità sx della foto)



Piccola strada a Valletta




Valletta fotografata da Sliema





Valletta dal lungomare di Msida





Chiesa a Valletta





Ristorante vicino la Cattedrale di Valletta







Sliema dal suo molo




Gatto che guarda Valletta dal molo di Msida.

SFUMATURE (99Posse)
I giorni scorrono veloci più di quanto potessi desiderare le notti sono assai più brevi di quanto potessi temere mi mancano già questi luoghi mi mancano già i vostri nomi l’essenziale è invisibile agli occhi il cuore invece no non può ingannarti no ! I pensieri scorrono più veloci della luce i miei occhi parlano con un’altra voce i pensieri scorrono più veloci della luce e i miei occhi........
Impercettibili sfumature così difficili da dimenticare così decise da trasformare sorrisi in lacrime Impercettibili sfumature così decise da trasformare cieli grigi in giornate di sole il coraggio in mille paure
C’è il bianco, il nero e mille sfumature
di colori in mezzo e lì in mezzo siamo noi
coi nostri mondi in testa tutti ostili
e pericolosamente confinanti siamo noi
un po’ paladini della giustizia
un po’ pure briganti, siamo noi
spaccati e disuguali, siamo noi
frammenti di colore, sfumature
dentro a un quadro da finire
Siamo noi, che non ci vogliono lasciar stare
siamo noi, che non vogliamo lasciarli stare
siamo noi, appena visibili sfumature
in grado di cambiare il mondo
in grado di far incontrare
il cielo e il mare in un tramonto
Siamo noi, frammenti di un insieme
ancora tutto da stabilire
e che dipende da noi
capire l’importanza di ogni singolo colore
dipende da noi saperlo collocare bene
ancora da noi, capire il senso nuovo
che può dare all’insieme
che dobbiamo immaginare
Solo noi, solo noi, solo noi...

giovedì 21 gennaio 2010

I ritagli e il riciclo....



Lo so che sono noiosa...ancora pasta, è vero, l'altra volta volevo fare un secondo (giuro): "ma non ho trovato l'agnello" e quindi ho ripiegato su un finger...stavolta per necessità e guidata dal buon senso del riciclo, ho usato salmone e tonno in piccoli pezzi, che mi sono avanzati da un sushi, degli scarti troppo piccoli per un maki ma ancora gustosi per una pasta, e dato che non avevo intenzione di buttarli, ne ho approfittato per fare questo ragù...ovviamente non è pranzo se non uso pasta fresca...ma alla fine me lo concedo, perchè solo nei giorni liberi posso cucinare quello che voglio e come voglio, quindi mi viene facile facile coccolarmi un pochettino...questi sono gli ultimi, confusi giorni maltesi, quindi si lavora di più, si pensa di più, ci si stressa di più, e ricominciare di nuovo diciamo che mi scombussola , e non poco, e così tutte le attese e le speranze, le preoccupazioni si fanno sempre più vicine, ma come sono solita fare guardo troppo avanti, e non mi rendo conto che le cose bisogna viverle giorno per giorno...altrimenti la testa mi si riempie di previsioni sbagliate...bene, momento tristezza a parte...ecco la ricetta della pasta:

300 g farina di semola di grano duro
3 uova
1 pizzico di sale
Impastare per bene e avvolgere la pasta nella pellicola e far riposare in frigo per una notte.

Per la conza (tutto è approssimativo):
salmone e tonno freschi tagliati al coltello come per una tartara
aglio
olio evo
finocchietto selvatico
bisque di gamberoni
(io l'avevo surgelata, ma per una salsetta veloce potete soffriggere qualche pomodorino in olio evo,sta bene uguale)
pistacchi tritati al coltello
sale e pepe
vino bianco

Far soffriggere l'aglio tritato e quasi ridotto ad una purea nell'olio evo, aggiungere il finocchietto e il ragù di pesce, sfumare con il vino e unire la bisque, aggiustare di sale e pepe, far restringere pochi minuti e togliere dal fuoco, quando la pasta sarà pronta saltarla nel condimento e cospargere di pistacchi tritati....

mercoledì 20 gennaio 2010

Carciofi da aperitivo



Anche se la foto non è gran che causa luce serale e causa poca voglia di mettermi li a sistemare cartoncini, libri, luci....ho deciso che poteva andare bene comunque, dato che questa palletta è davvero una delizia, uno sfizio da aperitivo, veloce, semplice gustosissimo....e che a volte una cosa buona non deve essere necessariamente corredata da una bella foto, ma so che questo voi lo capirete, e da bravi lettori saprete apprezzare l'essenza intima delle ricetta a prescindere dalla foto...quando dico semplice parlo realmente di pochi gesti per comporre una cosetta graziosa, pochi gesti che non sono legati al misurare, alla tecnica, ma semplicemente legati all'esperienza e al tatto, ai ricordi...la cucina è un continuo flusso di emozioni, di ricordi che si riversano in quello che cuciniamo, è un arte del comporre, del mettere e lavare, del provare che non ha nulla di meno rispetto ad una qualsiasi altra forma d'arte...il lavoro dello chef è simile a quello di uno scrittore, di uno scultore, cambia la materia prima, ma tutto parte da un'idea, un'emozione che diventa tangibile, un ricordo che comincia a prendere forma(parlo di grandi chef che hanno contribuito a creare un panorama gastronomico meravigliosamente ricco).....insomma bando alle divagazioni....che fanno piacere ma che ci distraggono da questa semplice simil-frittata nata per caso in quanto l'intenzione era un'altra, ma non ho trovato l'ingrediente fondamentale, quindi sono passata da un prelibato secondo ad un allettante stuzzichino....

per 10 bocconcini:

2 carciofi mondati e tagliati in quarti
pangrattato
menta
sale e pepe
patate tagliate piccolissime o grattugiate con una grattugia che non le riduce a purea come la microplain
olio di arachidi
Lessare i quarti di carciofo, e dopo che si saranno inteneriti, dare un giro di cutter unire un tuorlo, una manciata di pangrattato, la menta , il sale e pepe, mescolare con le mani sino ad ottenere la classica consistenza da polpetta, formare le palline e passarle nelle patate tagliate a cubettini pressando per farle aderire alla superficie della pallotta...se usate le patate grattuggiate forse sarebbe il caso di tuffare le palle in una lega composta da acqua, farina e uova e poi passarle nella giulienne di patate...insomma dopo vanno fritte in olio bollente sino a quando non saranno diventate croccanti...non fate le palle troppo grandi altrimenti dentro non si cucineranno bene, e le patate fuori si bruceranno....buon aperitivo!!!!

venerdì 15 gennaio 2010

Il carciofo di gerusalemme



Si sa che l'inverno è la stagione dei gusci, degli ortaggi accuratamente nascosti sottoterra, delle radici commestibili che in questo periodo danno il loro meglio, degli ortaggi chiusi quasi a formare un riccio per proteggersi dalle intemperie, e dato che qui il topinambur sembra abbondare e sembra piacere molto ai maltesi e trovandolo spesso dal fruttiv
endolo sotto casa mi sono convinta a comprarlo incuriosita dal fatto che si cucinasse come una patata e che avesse il sapore del carciofo...comunque io lo chiamerò il carciofo di Gerusalemme mi sembra più poetico quasi mitico, un antico tubero dalle proprietà benefiche.....la giornata è cominciata nera, infatti il brutto tempo sembra finalmente essere giunto anche qui ai tropici, pioggia a catenelle, e il tanto desiderato freddo!Scendo per trovare l'ispirazione per il mio pranzo solitario e trovo una bella cassetta di questi carciofi o toporagni come li ha soprannominati qualcuno...ne compro una mezza chilata e dopo aver consultato il mio sempre fidato amico a distanza (purtroppo) christian, mi dirigo verso uno dei pochi negozi di alimentari in cui vale la pena entrare qui a malta The White Sheep che tratta prodotti italiani e in particolar modo toscani per quanto riguarda salumi e formaggi...ma oltre ad essere meravigliosamente gentili, le proprietarie sono anche rispettose dei gioielli che hanno tra le mani e dato che qui spesso si assiste a tecniche di affettaggio e confezionamento selvaggio che spesso rovinano quello che ci sta dentro, a dispetto di questo le signore che gestiscono questa bottega sono davvero leggiadre nei loro modi e nel conservare accuratamente le prelibatezze che vendono....ovviamente il pranzo non è stato più solitario, ma ho invitato un amico (quello che li ha chiamati toporagni) che presto lascerà l'isola.... la pasta è la solita fatta in casa, questa volta sono della pappardelle mi sembravano molto appropriate alla situazione...




Per il macco:
500 g di carciofi di Gerusalemme
1 cipolla rossa
olio evo
sale e pepe
prezzemolo
zafferano
Pecorino io ho comprato il Busti Metello
Guanciale tagliato a striscette e fatto croccantare in padella e poi ulteriormente tagliuzzato
Pulire i carciofi e lessarli in acqua fredda poco salata, a parte far soffriggere in olio evo una cipolla rossa tagliata a giulienne, quando i carciofi saranno pronti rosolarli assieme alla cipolla e mettere tutto nel bicchiere del minipimer assieme a dell'acqua di cottura e altro olio evo, frullare per bene, aggiungere una punta di zafferano e se è necessario far stringere un pochetto aggiustare di sale e pepe. Cuocere la pasta scolarla saltarla con il macco , fuori dal fuoco unire una generosa manciata di pecorino e prezzemolo, cospargere con il saporitissimo guanciale.....provatelo è davvero una goduria!!!!

martedì 12 gennaio 2010

Una torta speciale: la sette veli



Questo è un dolce speciale, quello che ha dato il via all'allestimento di torte di stampo moderno nelle pasticcerie palermitane, è forse anche la torta che i più si concedono quando non vogliono puntare sulla pasticceria tradizionale, diciamo che è un denominatore comune pensare che sia una delle torte più buone al mondo. Io purtroppo non sono un'amante del cioccolato anche se questa torta è stata fatto con immenso picere per questa fantastica Signora, nonchè mamma del mio fidanzato, circa un anno fa ormai, per il giorno del suo compleanno. E' costituita da diversi strati che più o meno hanno a che fare con il cioccolato, il procedimento è lungo e complicato e non avendo una foto in sezione, mi sono premurata di fare uno schemino per dare l'idea di come potesse essere al'interno:


Cominciamo dal biscuit:
180 g albumi
55 g di zucchero
100 g tuorli
55 g zucchero
60 g fecola
40 g farina 00
35 g cacao amaro

Accendere il forno a 200°. Setacciare le farine e il cacao in una piccola bowl.Montare a neve fermissima gli albuni con i 55 g dizucchero e tenere da parte. M
ontare i tuorli con gli altri 55 g di zucchero fino a quando non saranno diventati spumosi e incorporare a poco a poco gli albumi con una leccarda mscolando dal basso verso l'alto,a questi unire le farine e il cacao amaro setacciati precedentemente, stendere l'impasto su fogli di carta da forno infornare per circa 8 minuti. Con questa ricetta ricordo di aver fatto due teglie di biscuit.

Cereali glassati:
60 g cioccolato fondente

60 g cioccolato al latte
60 g pralinato di nocciole
150 g cereali classici i corn flakes kellog's per intenderci

Far fondere il cioccolato a bagnomaria, unire il pralinato e i cereali....a questo punto possiamo cominciare a impilare qualcosa...
Avrete bisogno di un ripiano orizzontale del freezer, quindi se avete quello a cassetti sarà molto complicato mettere dentro la torta, di un vassoio tondo e un anello di acciaio da 22 cm di diametro:Con l'anello tagliate due dischi di biscuit al cioccolato, posizionate l'anello sopra il vassoio e il biscuit dentro, bagnate con dell'alcolato per pasticceria o con una bagna fatta in casa e sopra spalmatevi lo strato di cereali appiattendoli con una forchetta....mettete in freezer.



Prepariamo la mousse al pralinato:

200 g tuorli
80 g zucchero
230 g pralinato alla nocciola
200 g latte
16 g colla di pesce
720 g di panna
Montare i tuorli con lo zucchero sino a farli diventare spumosi. Riscaldare il latte e quando starà per bollire unire il pralinato e la colla di pesce fatta rinvenire i
n acqua fredda, far sciogliere per bene, e versare il tutto sui tuorli montati mescolare e unire la panna semimontata. Versate uno strato sopra lo strato di cereali e rimettete in freezer dopo qualche ora mettete l'altro disco di biscuit leggermente rimpicciolito, un'altra spruzzata di alcolato e la rimanente mousse al pralinato....a questo punto dovete aspettare che tutto sia solido per ospitare lo strato di mousse al cioccolato:
100 g tuorli
100 g zucchero+60 g d'acqua
100 g di latte

250 g di ciocco fondente al 70%
200 g di panna
Fare uno sciroppo con acua e zucchero e portare a 118° gradi intanto montare tuorli e quando saranno spumisi versare lo sciroppo continuando a montare in planetaria
Riscaldare il latte e fare una ganache con il latte e il ciocco e unirla ai tuorli...infine monate la panna e unirla al resto. Coprire sino al bordo l'anello con la mousse al ciocco e rimettere in freezer a questo punto vi consiglio di lasciare la torta in freezer per tutta una notte. il giorno dopo preparare la glassa a specchio, la ricetta l'ho presa da Pinella dato che in pasticceria purtroppo si usano delle glasse già pronte.....
80 g zucchero

30 g cacao amaro
50 g panna
50 g acqua
3 g colla di pesce
portare il tutto ad una temperatura di 103° e unire la colla di pesce fatta rinvenire in acqua fredda, fare raffreddare e versare sulla torta messa sopra ad una gratella, rimettere in freezer per un poco il tempo di far rapprendere la glassa..scongelare la torta in frigo. Ringrazio sempre il mio maestro Paolo Grasso per avermi insegnato tante cose in poco tempo, e per aver avuto fiducia e pazienza!!!Con questo post partecipo al contest
"... da lEccarSi le dita!"



P.S. scusate x le fotoun pò troppo luminose ma sono state scattate dentro il niveo freezer!!!


sabato 9 gennaio 2010

Un'insalata.....



Per il contest di via delle rose: L'oro nel piatto, ho deciso di riproporvi questa ricetta semplice e tradizionale, ma che allo stesso tempo può dirsi un esperimento...l'insalata si sa che senza la giusta dose di olio, sale e pepe sa di poco..e quindi ogni singolo ingrediente diventa fondamentale, perchè tutti concorrono al gusto unico del piatto, perchè anche se può sembrare facile non è detto che tutto sia equilibrato, e poi a volte si presta così poca attenzione a questo contorno da non destare neanche interesse e invece eccomi qui a proporre un classico della cucina siciliana, in cui sembrerà strano ma ogni cosa deve possedere un sapore nitido e distinto, non a caso sono tutti dei sapori molto forti che vengono mescolati assieme da qualche goccia di olio extravergine d'oliva che rende tutto più omogeneo, meno aspro, che addolcisce il salato della bottarga, ma ovviamente anche l'olio deve essere buono, deve essere corposo e forte tanto da riuscire ad entrare in armonia con gli altri sapori, tanto da essere presente nel palato e rimanervi magari sottoforma di pizzicolio alla gola, ripeto è un'insalata che difficilmente in altre parti d'Italia o del mondo avrà lo stesso sapore se fatta con ingredienti locali siciliani ovviamente, e nonostante la semplicità ogni volta che torno a Palermo è un "lusso" che mi concedo....questo è il ricordo delle insalate che faceva mia nonna con l'olio di casa, quello comprato nelle bottiglie di vetro dell'acqua Fiuggi o nei bidoncini da 5 litri e poi travasato e tenuto negli stipi al buio...questo è un piccolo scorcio di Sicilia che da brava terra del sole ripropone il suo sole anche a tavola...
Per la gelatina di agrumi:
200 g succo d'arancia filtrato

100 g di succo di limone filtrato
4 g di agar
Portate mescolando con una frusta, il composto ad una temperatura di 85°, riponete il tutto in un contenitore e fare raffreddare, mettere in frigo per una notte.
Per completare l'insalata vi servono finocchi piccoli e croccanti, bottarga, olio evo, sale, e una piccola spolverata di pepe...ovviamente potete sostituire la gelatina con degli spicchi di arancia pelati a vivo...in ogni caso non ve ne pentirete!!!

martedì 5 gennaio 2010

Gnocchi di castagne su passatina di ceci....




Tutto ciò è ipercalorico: è verissimo!!!!! Ma che fare quando il freddo incalza e si ha tanta voglia di qualcosa di caldo e confortante, quando per far fronte ai rigori invernali si comincia ad appesantire la pietanza????Io ho pensato a questo piatto che a dirla tutta è un piatto che non esce dalla mia testolina, ma che mi colpì molto, infatti stavo ancora facendo lo stage a Viterbo quando si organizzò una cena a cui avrebbero partecipato tre ristoranti del viterbese per l'appunto il Circo di Enrico,
RISTORANTE ENOTECA LA TORRE , La parolina ma è proprio dello chef della torre che sono rimasta colpita, perchè questo primo era a dir poco fantastico, adesso non mi ricordo se lui avesse messo il guanciale croccante e la fonduta di taleggio, ma comunque sicuramente la base del piatto erano gli gnocchi di castagne e la passatina di ceci....per la passatina di ceci potete seguire
questa ricetta che alla fine è sempre la stessa e che non cambio perchè ottima, ricordatevi che per accorciare i tempi potete anche usare dei ceci in scatola...per gli gnocchi invece sono partita da 100 g di patate schiacciate e 100 g di castagne lessate anch'esse e frullate o meglio ancora passate al setaccio, 1 uovo ed ho unito farina 00 fino ad ottenere la giusta consistenza morbida quasi appiccicosa...li ho sbollentati e passati in padella antiaderente con un goccio d'olio evo sino a fargli prendere colore, ho concluso il piatto con qualche giro di fonduta di taleggio (taleggio e latte messi sul fuoco fin quando il formaggio non si sarà dissolto) e con qualche striscetta di guanciale croccante......in realtà non è che qui faccia così freddo, ma comunque avevo desiderio di una cosa che per un istante mi facesse dimenticare di questo clima troppo mite che per quest'anno mi ha fatto perdere il significato della parola "Inverno"......