venerdì 29 gennaio 2010

Germogliamo??????


Questa ricetta risale a qualche mese fa, ma nonostante sia passato del tempo....faceva ancora molto caldo infatti, è una pasta di cui vado fiera, avvicinarsi alla cucina di un altro paese non è semplice anche perchè non sai mai (a meno che non l'hai provato) che sapore debba avere quello che stai preparando...e diciamoci la verità, in Cina o in Giappone pensate che realmente si cucina quello che cucinano i ristoranti asiatici sotto le nostre case?????Io credo di no...almeno forse qualcosa alla larga, ma in genere si seguono le tendenze di mercato per cui magari si tende ad occidentalizzare il cibo proprio per renderlo più piacevole ai nostri palati non abituati a quel tipo di dieta.....comunque, da poco ho scoperto una cosa fantastica e cioè il Miso con il quale si possono preparare dei brodi meravigliosi o delle zuppe... dopo aver letto un paio di etichette ho optato per questa marca mi sembrava la migliore dato che sulla confezione vi è scritto UMPASTEURISED il che significa che le proprietà degli enzimi ,termolabili, non hanno subito alterazioni dovuti ai processi di pastorizzazione....e non lasciatevi ingannare dalle marche da supermercato, potete trovare tanti pacchettini con delle buste monoporzione di "miso"...appena leggete la frase"dopo l'apertura della busta consumare il contenuto entro 2/3 giorni..." potete anche lasciarlo sullo scaffale...il miso essendo un prodotto ricco di sale si mantiene a lungo e quando dico a lungo intendo per molto tempo non per un paio di giorni, il miso inoltre è una pasta, sembra pongo e se è in busta magari un po liquida premuratevi di leggere gli ingredienti, vi accorgerete che oltre ad avere coloranti e "aromi" contiene anche estratti di pesci vari....anche in questo caso lasciate perdere, non è quello che stavate cercando, il miso è assolutamente vegetale...quindi la cosa migliore è recarsi in un negozio bio o in un'erboristeria ben fornita e dare un'occhiata attenta....insomma riprendiamo il filo....poi c'è la questione dei germogli, per ora va tanto di moda il Germogliatore...certo è un'arnese very cool, utile...ma costa sui 20 euri credo, e onestamente da piccoli tutti abbiamo fatto fatto germogliare le lenticchie...quindi qui potete trovare tutte le indicazioni necessarie per fare degli ottmi germogli o potete fare, se ne avete la voglia, come ho fatto io "all'antica" e cioè dopo aver tenuto a bagno i semi per una notte li ho messi sul cotone idrofilo umido e ho aspettato qualche giorno....ricordatevi che il miso va sciolto in acqua tiepida e quando lo usate per una pasta unitelo solo alla fine per saltarla....ho usato la Soba che è un tipo di pasta fatta con farina di grano saraceno con una consistenza ed un sapore veramente buono....ho sbollentato verdurine colorate, ho saltato la pasta con le verdure e il brodo di miso, ho pepato ed infine ho unito i germogli crudi...bunissimissimi questi germogli di lenticchie....e non preoccupatevi se qualcuno vi scambierà per pazzi vedendo i piattini con i semi...dopo aver assaggiato i germogli capiranno!!!!Mi raccomando evitate i germogli che trovate al banco verdura dei superm. chissà da quanto tempo stanno li, poca gente li compra, anche perchè in genere sono molto costosi rispetto al peso, e poi perchè il tempo di giacenza fa perdere tutte quelle proprietà meravigliose tipiche dei germogli appena colti....



martedì 26 gennaio 2010

Postcards from Malta

Il momento dei saluti si avvicina e io mi sto facendo prendere dalla nostalgia..così me ne sono andata per l'isola a fare foto, in solitudine, per vivermela da sola e guardarla con gli occhi tristi di chi sta partendo e dando un "addio"...anche la giornata era malinconica, era domenica e tutti inegozi erano chiusi, così sono andata in quei posti in cui sapevo di trovare ben poche persone, Valletta città stranamente triste di domenica, pochi locali aperti poca gente che passeggiava.....il mare blu, le interminabili insenature, le barche onnipresenti, i quartieri più nuovi e quelli più ricchi di storia, più vissuti...oggi niente ricette, solo ricordi, e tanti pensieri che mi riportano i bei momenti vissuti su questa strana isola!!!!


VIttoriosa da piccolo giardino \belvedere a Valletta



Gzira\Sliema fotografate dal ponticello di Manoel Island (io vivo all'estremità sx della foto)



Piccola strada a Valletta




Valletta fotografata da Sliema





Valletta dal lungomare di Msida





Chiesa a Valletta





Ristorante vicino la Cattedrale di Valletta







Sliema dal suo molo




Gatto che guarda Valletta dal molo di Msida.

SFUMATURE (99Posse)
I giorni scorrono veloci più di quanto potessi desiderare le notti sono assai più brevi di quanto potessi temere mi mancano già questi luoghi mi mancano già i vostri nomi l’essenziale è invisibile agli occhi il cuore invece no non può ingannarti no ! I pensieri scorrono più veloci della luce i miei occhi parlano con un’altra voce i pensieri scorrono più veloci della luce e i miei occhi........
Impercettibili sfumature così difficili da dimenticare così decise da trasformare sorrisi in lacrime Impercettibili sfumature così decise da trasformare cieli grigi in giornate di sole il coraggio in mille paure
C’è il bianco, il nero e mille sfumature
di colori in mezzo e lì in mezzo siamo noi
coi nostri mondi in testa tutti ostili
e pericolosamente confinanti siamo noi
un po’ paladini della giustizia
un po’ pure briganti, siamo noi
spaccati e disuguali, siamo noi
frammenti di colore, sfumature
dentro a un quadro da finire
Siamo noi, che non ci vogliono lasciar stare
siamo noi, che non vogliamo lasciarli stare
siamo noi, appena visibili sfumature
in grado di cambiare il mondo
in grado di far incontrare
il cielo e il mare in un tramonto
Siamo noi, frammenti di un insieme
ancora tutto da stabilire
e che dipende da noi
capire l’importanza di ogni singolo colore
dipende da noi saperlo collocare bene
ancora da noi, capire il senso nuovo
che può dare all’insieme
che dobbiamo immaginare
Solo noi, solo noi, solo noi...

giovedì 21 gennaio 2010

I ritagli e il riciclo....



Lo so che sono noiosa...ancora pasta, è vero, l'altra volta volevo fare un secondo (giuro): "ma non ho trovato l'agnello" e quindi ho ripiegato su un finger...stavolta per necessità e guidata dal buon senso del riciclo, ho usato salmone e tonno in piccoli pezzi, che mi sono avanzati da un sushi, degli scarti troppo piccoli per un maki ma ancora gustosi per una pasta, e dato che non avevo intenzione di buttarli, ne ho approfittato per fare questo ragù...ovviamente non è pranzo se non uso pasta fresca...ma alla fine me lo concedo, perchè solo nei giorni liberi posso cucinare quello che voglio e come voglio, quindi mi viene facile facile coccolarmi un pochettino...questi sono gli ultimi, confusi giorni maltesi, quindi si lavora di più, si pensa di più, ci si stressa di più, e ricominciare di nuovo diciamo che mi scombussola , e non poco, e così tutte le attese e le speranze, le preoccupazioni si fanno sempre più vicine, ma come sono solita fare guardo troppo avanti, e non mi rendo conto che le cose bisogna viverle giorno per giorno...altrimenti la testa mi si riempie di previsioni sbagliate...bene, momento tristezza a parte...ecco la ricetta della pasta:

300 g farina di semola di grano duro
3 uova
1 pizzico di sale
Impastare per bene e avvolgere la pasta nella pellicola e far riposare in frigo per una notte.

Per la conza (tutto è approssimativo):
salmone e tonno freschi tagliati al coltello come per una tartara
aglio
olio evo
finocchietto selvatico
bisque di gamberoni
(io l'avevo surgelata, ma per una salsetta veloce potete soffriggere qualche pomodorino in olio evo,sta bene uguale)
pistacchi tritati al coltello
sale e pepe
vino bianco

Far soffriggere l'aglio tritato e quasi ridotto ad una purea nell'olio evo, aggiungere il finocchietto e il ragù di pesce, sfumare con il vino e unire la bisque, aggiustare di sale e pepe, far restringere pochi minuti e togliere dal fuoco, quando la pasta sarà pronta saltarla nel condimento e cospargere di pistacchi tritati....

mercoledì 20 gennaio 2010

Carciofi da aperitivo



Anche se la foto non è gran che causa luce serale e causa poca voglia di mettermi li a sistemare cartoncini, libri, luci....ho deciso che poteva andare bene comunque, dato che questa palletta è davvero una delizia, uno sfizio da aperitivo, veloce, semplice gustosissimo....e che a volte una cosa buona non deve essere necessariamente corredata da una bella foto, ma so che questo voi lo capirete, e da bravi lettori saprete apprezzare l'essenza intima delle ricetta a prescindere dalla foto...quando dico semplice parlo realmente di pochi gesti per comporre una cosetta graziosa, pochi gesti che non sono legati al misurare, alla tecnica, ma semplicemente legati all'esperienza e al tatto, ai ricordi...la cucina è un continuo flusso di emozioni, di ricordi che si riversano in quello che cuciniamo, è un arte del comporre, del mettere e lavare, del provare che non ha nulla di meno rispetto ad una qualsiasi altra forma d'arte...il lavoro dello chef è simile a quello di uno scrittore, di uno scultore, cambia la materia prima, ma tutto parte da un'idea, un'emozione che diventa tangibile, un ricordo che comincia a prendere forma(parlo di grandi chef che hanno contribuito a creare un panorama gastronomico meravigliosamente ricco).....insomma bando alle divagazioni....che fanno piacere ma che ci distraggono da questa semplice simil-frittata nata per caso in quanto l'intenzione era un'altra, ma non ho trovato l'ingrediente fondamentale, quindi sono passata da un prelibato secondo ad un allettante stuzzichino....

per 10 bocconcini:

2 carciofi mondati e tagliati in quarti
pangrattato
menta
sale e pepe
patate tagliate piccolissime o grattugiate con una grattugia che non le riduce a purea come la microplain
olio di arachidi
Lessare i quarti di carciofo, e dopo che si saranno inteneriti, dare un giro di cutter unire un tuorlo, una manciata di pangrattato, la menta , il sale e pepe, mescolare con le mani sino ad ottenere la classica consistenza da polpetta, formare le palline e passarle nelle patate tagliate a cubettini pressando per farle aderire alla superficie della pallotta...se usate le patate grattuggiate forse sarebbe il caso di tuffare le palle in una lega composta da acqua, farina e uova e poi passarle nella giulienne di patate...insomma dopo vanno fritte in olio bollente sino a quando non saranno diventate croccanti...non fate le palle troppo grandi altrimenti dentro non si cucineranno bene, e le patate fuori si bruceranno....buon aperitivo!!!!

venerdì 15 gennaio 2010

Il carciofo di gerusalemme



Si sa che l'inverno è la stagione dei gusci, degli ortaggi accuratamente nascosti sottoterra, delle radici commestibili che in questo periodo danno il loro meglio, degli ortaggi chiusi quasi a formare un riccio per proteggersi dalle intemperie, e dato che qui il topinambur sembra abbondare e sembra piacere molto ai maltesi e trovandolo spesso dal fruttiv
endolo sotto casa mi sono convinta a comprarlo incuriosita dal fatto che si cucinasse come una patata e che avesse il sapore del carciofo...comunque io lo chiamerò il carciofo di Gerusalemme mi sembra più poetico quasi mitico, un antico tubero dalle proprietà benefiche.....la giornata è cominciata nera, infatti il brutto tempo sembra finalmente essere giunto anche qui ai tropici, pioggia a catenelle, e il tanto desiderato freddo!Scendo per trovare l'ispirazione per il mio pranzo solitario e trovo una bella cassetta di questi carciofi o toporagni come li ha soprannominati qualcuno...ne compro una mezza chilata e dopo aver consultato il mio sempre fidato amico a distanza (purtroppo) christian, mi dirigo verso uno dei pochi negozi di alimentari in cui vale la pena entrare qui a malta The White Sheep che tratta prodotti italiani e in particolar modo toscani per quanto riguarda salumi e formaggi...ma oltre ad essere meravigliosamente gentili, le proprietarie sono anche rispettose dei gioielli che hanno tra le mani e dato che qui spesso si assiste a tecniche di affettaggio e confezionamento selvaggio che spesso rovinano quello che ci sta dentro, a dispetto di questo le signore che gestiscono questa bottega sono davvero leggiadre nei loro modi e nel conservare accuratamente le prelibatezze che vendono....ovviamente il pranzo non è stato più solitario, ma ho invitato un amico (quello che li ha chiamati toporagni) che presto lascerà l'isola.... la pasta è la solita fatta in casa, questa volta sono della pappardelle mi sembravano molto appropriate alla situazione...




Per il macco:
500 g di carciofi di Gerusalemme
1 cipolla rossa
olio evo
sale e pepe
prezzemolo
zafferano
Pecorino io ho comprato il Busti Metello
Guanciale tagliato a striscette e fatto croccantare in padella e poi ulteriormente tagliuzzato
Pulire i carciofi e lessarli in acqua fredda poco salata, a parte far soffriggere in olio evo una cipolla rossa tagliata a giulienne, quando i carciofi saranno pronti rosolarli assieme alla cipolla e mettere tutto nel bicchiere del minipimer assieme a dell'acqua di cottura e altro olio evo, frullare per bene, aggiungere una punta di zafferano e se è necessario far stringere un pochetto aggiustare di sale e pepe. Cuocere la pasta scolarla saltarla con il macco , fuori dal fuoco unire una generosa manciata di pecorino e prezzemolo, cospargere con il saporitissimo guanciale.....provatelo è davvero una goduria!!!!

martedì 12 gennaio 2010

Una torta speciale: la sette veli



Questo è un dolce speciale, quello che ha dato il via all'allestimento di torte di stampo moderno nelle pasticcerie palermitane, è forse anche la torta che i più si concedono quando non vogliono puntare sulla pasticceria tradizionale, diciamo che è un denominatore comune pensare che sia una delle torte più buone al mondo. Io purtroppo non sono un'amante del cioccolato anche se questa torta è stata fatto con immenso picere per questa fantastica Signora, nonchè mamma del mio fidanzato, circa un anno fa ormai, per il giorno del suo compleanno. E' costituita da diversi strati che più o meno hanno a che fare con il cioccolato, il procedimento è lungo e complicato e non avendo una foto in sezione, mi sono premurata di fare uno schemino per dare l'idea di come potesse essere al'interno:


Cominciamo dal biscuit:
180 g albumi
55 g di zucchero
100 g tuorli
55 g zucchero
60 g fecola
40 g farina 00
35 g cacao amaro

Accendere il forno a 200°. Setacciare le farine e il cacao in una piccola bowl.Montare a neve fermissima gli albuni con i 55 g dizucchero e tenere da parte. M
ontare i tuorli con gli altri 55 g di zucchero fino a quando non saranno diventati spumosi e incorporare a poco a poco gli albumi con una leccarda mscolando dal basso verso l'alto,a questi unire le farine e il cacao amaro setacciati precedentemente, stendere l'impasto su fogli di carta da forno infornare per circa 8 minuti. Con questa ricetta ricordo di aver fatto due teglie di biscuit.

Cereali glassati:
60 g cioccolato fondente

60 g cioccolato al latte
60 g pralinato di nocciole
150 g cereali classici i corn flakes kellog's per intenderci

Far fondere il cioccolato a bagnomaria, unire il pralinato e i cereali....a questo punto possiamo cominciare a impilare qualcosa...
Avrete bisogno di un ripiano orizzontale del freezer, quindi se avete quello a cassetti sarà molto complicato mettere dentro la torta, di un vassoio tondo e un anello di acciaio da 22 cm di diametro:Con l'anello tagliate due dischi di biscuit al cioccolato, posizionate l'anello sopra il vassoio e il biscuit dentro, bagnate con dell'alcolato per pasticceria o con una bagna fatta in casa e sopra spalmatevi lo strato di cereali appiattendoli con una forchetta....mettete in freezer.



Prepariamo la mousse al pralinato:

200 g tuorli
80 g zucchero
230 g pralinato alla nocciola
200 g latte
16 g colla di pesce
720 g di panna
Montare i tuorli con lo zucchero sino a farli diventare spumosi. Riscaldare il latte e quando starà per bollire unire il pralinato e la colla di pesce fatta rinvenire i
n acqua fredda, far sciogliere per bene, e versare il tutto sui tuorli montati mescolare e unire la panna semimontata. Versate uno strato sopra lo strato di cereali e rimettete in freezer dopo qualche ora mettete l'altro disco di biscuit leggermente rimpicciolito, un'altra spruzzata di alcolato e la rimanente mousse al pralinato....a questo punto dovete aspettare che tutto sia solido per ospitare lo strato di mousse al cioccolato:
100 g tuorli
100 g zucchero+60 g d'acqua
100 g di latte

250 g di ciocco fondente al 70%
200 g di panna
Fare uno sciroppo con acua e zucchero e portare a 118° gradi intanto montare tuorli e quando saranno spumisi versare lo sciroppo continuando a montare in planetaria
Riscaldare il latte e fare una ganache con il latte e il ciocco e unirla ai tuorli...infine monate la panna e unirla al resto. Coprire sino al bordo l'anello con la mousse al ciocco e rimettere in freezer a questo punto vi consiglio di lasciare la torta in freezer per tutta una notte. il giorno dopo preparare la glassa a specchio, la ricetta l'ho presa da Pinella dato che in pasticceria purtroppo si usano delle glasse già pronte.....
80 g zucchero

30 g cacao amaro
50 g panna
50 g acqua
3 g colla di pesce
portare il tutto ad una temperatura di 103° e unire la colla di pesce fatta rinvenire in acqua fredda, fare raffreddare e versare sulla torta messa sopra ad una gratella, rimettere in freezer per un poco il tempo di far rapprendere la glassa..scongelare la torta in frigo. Ringrazio sempre il mio maestro Paolo Grasso per avermi insegnato tante cose in poco tempo, e per aver avuto fiducia e pazienza!!!Con questo post partecipo al contest
"... da lEccarSi le dita!"



P.S. scusate x le fotoun pò troppo luminose ma sono state scattate dentro il niveo freezer!!!


sabato 9 gennaio 2010

Un'insalata.....



Per il contest di via delle rose: L'oro nel piatto, ho deciso di riproporvi questa ricetta semplice e tradizionale, ma che allo stesso tempo può dirsi un esperimento...l'insalata si sa che senza la giusta dose di olio, sale e pepe sa di poco..e quindi ogni singolo ingrediente diventa fondamentale, perchè tutti concorrono al gusto unico del piatto, perchè anche se può sembrare facile non è detto che tutto sia equilibrato, e poi a volte si presta così poca attenzione a questo contorno da non destare neanche interesse e invece eccomi qui a proporre un classico della cucina siciliana, in cui sembrerà strano ma ogni cosa deve possedere un sapore nitido e distinto, non a caso sono tutti dei sapori molto forti che vengono mescolati assieme da qualche goccia di olio extravergine d'oliva che rende tutto più omogeneo, meno aspro, che addolcisce il salato della bottarga, ma ovviamente anche l'olio deve essere buono, deve essere corposo e forte tanto da riuscire ad entrare in armonia con gli altri sapori, tanto da essere presente nel palato e rimanervi magari sottoforma di pizzicolio alla gola, ripeto è un'insalata che difficilmente in altre parti d'Italia o del mondo avrà lo stesso sapore se fatta con ingredienti locali siciliani ovviamente, e nonostante la semplicità ogni volta che torno a Palermo è un "lusso" che mi concedo....questo è il ricordo delle insalate che faceva mia nonna con l'olio di casa, quello comprato nelle bottiglie di vetro dell'acqua Fiuggi o nei bidoncini da 5 litri e poi travasato e tenuto negli stipi al buio...questo è un piccolo scorcio di Sicilia che da brava terra del sole ripropone il suo sole anche a tavola...
Per la gelatina di agrumi:
200 g succo d'arancia filtrato

100 g di succo di limone filtrato
4 g di agar
Portate mescolando con una frusta, il composto ad una temperatura di 85°, riponete il tutto in un contenitore e fare raffreddare, mettere in frigo per una notte.
Per completare l'insalata vi servono finocchi piccoli e croccanti, bottarga, olio evo, sale, e una piccola spolverata di pepe...ovviamente potete sostituire la gelatina con degli spicchi di arancia pelati a vivo...in ogni caso non ve ne pentirete!!!

martedì 5 gennaio 2010

Gnocchi di castagne su passatina di ceci....




Tutto ciò è ipercalorico: è verissimo!!!!! Ma che fare quando il freddo incalza e si ha tanta voglia di qualcosa di caldo e confortante, quando per far fronte ai rigori invernali si comincia ad appesantire la pietanza????Io ho pensato a questo piatto che a dirla tutta è un piatto che non esce dalla mia testolina, ma che mi colpì molto, infatti stavo ancora facendo lo stage a Viterbo quando si organizzò una cena a cui avrebbero partecipato tre ristoranti del viterbese per l'appunto il Circo di Enrico,
RISTORANTE ENOTECA LA TORRE , La parolina ma è proprio dello chef della torre che sono rimasta colpita, perchè questo primo era a dir poco fantastico, adesso non mi ricordo se lui avesse messo il guanciale croccante e la fonduta di taleggio, ma comunque sicuramente la base del piatto erano gli gnocchi di castagne e la passatina di ceci....per la passatina di ceci potete seguire
questa ricetta che alla fine è sempre la stessa e che non cambio perchè ottima, ricordatevi che per accorciare i tempi potete anche usare dei ceci in scatola...per gli gnocchi invece sono partita da 100 g di patate schiacciate e 100 g di castagne lessate anch'esse e frullate o meglio ancora passate al setaccio, 1 uovo ed ho unito farina 00 fino ad ottenere la giusta consistenza morbida quasi appiccicosa...li ho sbollentati e passati in padella antiaderente con un goccio d'olio evo sino a fargli prendere colore, ho concluso il piatto con qualche giro di fonduta di taleggio (taleggio e latte messi sul fuoco fin quando il formaggio non si sarà dissolto) e con qualche striscetta di guanciale croccante......in realtà non è che qui faccia così freddo, ma comunque avevo desiderio di una cosa che per un istante mi facesse dimenticare di questo clima troppo mite che per quest'anno mi ha fatto perdere il significato della parola "Inverno"......