giovedì 31 gennaio 2008

Zucca in agrodolce





Questa è una ricettina poco impegnativa, ma molto puzzona perchè si deve friggere...è facile facile: si taglia la zucca a fette, si frigge in olio di semi bollente e si condisce con olio evo, sale, aglio aceto secondo i gusti, ma comunque ci va, e menta....potrei mangiarne a chili, anche se personalmente la zucca rossa mi piace di più cruda che in qualsiasi altro modo!!!!!!


Succo di frutta biologico



Veramente allettanti queste bottiglie di succo biologico, sia per il contenuto, sia per la bottiglia in se che con quel tappo meraviglioso ha un fascino particolare...comunque ho letto che il succo deriva da prodotti biologici, gli scarti sono destinati alla produzione di compost, credo sia concime naturale che deriva dalla decomposizione di alimenti normalmente usati tipo frutta e verdura, la bottiglia si può riutilizzare e saranno anche buoni...sono prezzati 10 dollari a bottiglia. Il link è www.wildbunchjuice.com


mercoledì 30 gennaio 2008

Torte del Maxim bar





Oggi proprio il tempo scarseggia, di mattina paleontologia dei vertebrati, di pomeriggio matematica, di sera comincio a lavorare al ristorante, dato che è la mia settimana, quindi per oggi niente cucina, anche perchè a casa ci tornero stasera tardi...tristezza. Comunque l'unica cosa allettante che posso postare sono le torte che abbiamo mangiato ieri sera per i 27 anni di matrimonio dei miei genitori. Quella sopra è una devil normalisima, anche se con troppa crema alo cioccolato per i miei gusti ma comunque ottima. L'altra è la delizia al pistacchio, un mousse alternata a pan di spagna (quello per rotoli) al cioccolato: meraviglia!!!!!Comunque a questo punto devo scappare Daria (la mia prof simpatica) mi aspetta...ciaooo.....ahh volevo nuovamente ringraziare Adina, Marinella, Fabien e tutti quelli che in questi giorni passeranno da qui. Baci




martedì 29 gennaio 2008

Risotto agli asparagi, zucca profumata alla menta





Adoro gli asparagi, e più sono amari più mi piacciono, quindi di contro toglierei dal commercio quelli surgelati o quelli di serra dolciastri che di asparago non hanno niente, vanno bene anche gli asparagi domestici quelli da siepe, che nonostante il loro sapore delicato conservano una loro dignità...il mio caro zio giovanni, questo vecchietto simpatico di 80 anni e passa, ma con uno spirito ancora giovane, mi conosce bene e quando li trova in campagna mi porta in dono un mazzo di asparagi sottili, non molto amari che io adoro specie per fare i risotti...chiaramente una parte è finita in frittata un'altra in questo risotto.

Per 4 persone:
300 g di riso vialone nano
1 mazzetto di asparagi
1/2 cipolla
brodo vegetale
1 fetta di zucca da fare a cubetti
1 cucchiaio di cipolla e carota tritati
sale e pepe
una noce di burro
vino per sfumare
qualche fogliolina di menta.

Tagliare la cipolla e pulire gli asparagi e farli soffriggere con olio evo, quando saranno diventati teneri aggiungere il riso e il burro e far asciugare, sfumare con il vino e cominciare ad aggiungere il brodo. Intanto far soffriggere cipolla e carota con i cubetti di zucca, salare e pepare e aggiungere qualche fogliolina di menta. Far cuocere il riso, aggiustare di sale e pepe, e a cottura ultimata coprire e lasciare riposare per qualche minuto. Servire con qualche cubetto di zucca sopra il riso.



lunedì 28 gennaio 2008

Marmellata...ovvero la storia di un vecchietto conosciuto al ristorante!!




Domenica a pranzo ho avuto la fortuna di conoscere un vecchietto simpatico custode di antichi segreti... al ristorante ogni tanto si fa qualche piacevole conoscenza!!!!!Abbiamo parlato di lumia, un antico agrume della nostra regione ormai scomparso, un limoncino tozzo di un giallo quasi aran
cione che sa un pò di manderino. Di cioccolato, e poi mi ha spiegato la marmellata: "Signorina, lasci perdere tutte le ricette, ora le scrivo come gli zingari fanno la marmellata e come la faccio anche io". Io non ho potuto resistere, gli ho portato carta e penna (dato che non potevo fermarmi a parlare perchè stavo lavorando!!) e a fine pranzo mi ha dato la sua ricetta della marmellata:

Dosi per tre piccoli vasetti (quelli del pesto ad esempio)
Tagliare la buccia di 6 arance, togliere anche la pellicina bianca, e tagliare la polpa a piccoli pezzi, tritare finemente la scorza di 3 arance, e mettere il tutto in un contenitore e aggiungere acqua a coprire, far riposare per una notte e un giorno. Mettere sul fuoco senza aggiungere "niente" e lasciare bollire per almeno mezz'ora, quando il tutto sarà diventato una composta far
raffreddare completamente. A questo punto si deve aggiungere lo zucchero che a pare mio è a sentimento, cioè come vi piace di più, se vi piace molto zuccherata allora il peso dello zucchero deve essere uguale a quello della composta, io in genere dimezzo le dosi rispetto al peso di partenza. Comunque rimettere tutto sul fuco, e far bollire per circa 20 minuti. Sterilizzare i vasetti o in forno o farli bollire in una pentola piena d'acqua, dopo di che asciugarli e versarvi dentro la marmellata, rimettere i vasetti ben chiusi dentro un pentola con l'acqua e far bollire per 15 minuti. Conservare in frigo.
Dopo avere provato quella d'arance, proverò a fare quella di limoni, dato che lo zio Giovanni, un altro vecchietto simpatico, che ci porta limoni, uova e verdura varia, se ne spuntò con una cassa di limoni super biologici che mi sorridevano e mi dicevano facci diventare marmellata, a quel punto ne ho presi 6 e più tardi vedremo il risultato!!!!!!!!!!




sabato 26 gennaio 2008

Made in Sicily





E' vero che se riuscissi ad aprire un fast food alla palermitana da qualche parte nel mondo mi farei un sacco di soldi....la cucina tipica nostra nasce già come veloce, è uno dei primi embrioni di fast food, basta pensare al mitico panino con panelle o crocchè, alle arancine, al pane con la meusa, alle stigghiola arrostite in mezzo alla strada, ai babbaluci con il prezzemolo e aglio che solo chi ha un canino ben allenato può mangiare senza l'aiuto delle posate o di uno stuzzicadenti, alla frittola, al musso e piruzzi, quarume, al pesce arrostito alla Cala, e infine i mitici piatti di frutta variopinta dei vari chioschetti tutte cose che si mangiano di fretta, in piedi e per strada. Jamie Oliver, il cuochino inglese, dice di essere rimasto sconcertato da alcune nostre usanze culinarie, parlo dei barbecue di stigghiola etc etc che si imbandiscono per le strade del borgovecchio, io li trovo così folk e pittoreschi così appartenenti alla nostra cultura e modo di pensare che ormai non ci faccio più caso, in ogni caso a Candem non ci troviamo di fronte a situazioni simili???Insomma qualcuno ha già pensato di esportare il made in Sicily: ero a Londra e stavamo andando al mercato di Portobello, quando d'avanti non mi ritrovo un negozietto che vendeva cibo siciliano? ...chiaramente se non fossi stata tentata così tanto non avrei mai assaggiato nulla, ma le cose sembravano così buone che non ho resistito!! Avevano persino la pizza saccense cioè quella rettangolare, i minestroni, le pennette al forno con le melanzane, i cannoli, le cassatine siciliane, i dolci di mandorle, e persino delle arancine meravigliose, piccole costose e buonissime!!!!Come si fa a dire di no: ci sono dei cibi a cui non si rinuncerbbe per nulla al mondo neanche dopo averne mangiato tanto per tutta la vita, io infatti ho mangiato le arancine da brava palermitana doc....buonissime : )

venerdì 25 gennaio 2008

Pappardelle al pesto verde



Per 4 persone o se mangiate quanto Manfredi le dosi che vi darò basteranno per 2 al massimo:

500 g di pappardelle fresche (vedi ricetta di pasta all'uovo)

200 g di pesto verde fatto in casa
una noce di burro
formaggio grana o pecorino romano.

l'unica seccatura di questa ricetta è scartare le foglie di basilico...per il pesto avete bisogno di basilico, un pugno di mandorle olio e 1 spicchio d'aglio, frullate il tutto fino ad ottenere una crema di un bel verde brillante passate il pesto in una padella con olio evo e una nocciola di burro fate riscaldare e quando la pasta sarà cotta maneggiatela con il condimento.....comunque Manfr a fine pasto ha esclamato:"peccato che deve finire!"





Io che preparo il pranzo della domenica per me e Manfredi prima di cominciare a lavorare!!!!!!!!!



giovedì 24 gennaio 2008

A proposito di cereali.....


La famiglia a cui appartengono i cereali è quella delle graminacee, tra questi quelli più commercializzati sono il mais, riso, avena, orzo, frumento, il miglio, la segale. Sono costituiti da un pellicola esterna formata da più strati di cellulosa, una parte interna ricca di amido e dal germe che contiene le sostanze grasse. Le proteine sono presenti in quantità variabile ma comunque in percentuale bassa, e si concentrano nelle parti più esterne del chicco. Purtroppo i cereali sono caratterizzati da un medio valore biologico, quindi, affinché possano essere utilizzati al meglio dal nostro organismo è necessario integrarli con altre proteine ad esempio quelle dei legumi. Contengono pochi grassi (ad eccezione dell’avena). Il miglio è simile al frumento, ma non contiene glutine è quindi adatto nell'alimentazione dei soggetti affetti da morbo celiaco. Il miglio è di facile digestione ed è particolarmente indicato, oltre che nella prima infanzia e nelle malattie ricostituenti, anche nelle malattie di stomaco, milza e pancreas. È un cereale dotato di un effetto alcalinizzante, ed è particolarmente adatto per chi soffre di acidità di stomaco. E’ ricco di minerali come il fosforo, magnesio, calcio, ferro, zolfo, fluoro e potassio. Il silicio determina importante azione nutrizionale sui capelli, unghie e pelle. L'avena è uno dei cereali contenenti più proteine (fino al 17%) e meno carboidrati, ed è quello che contiene più grassi in assoluto, l'11% di fibre. È ricca di potassio e di vitamine del gruppo B. Tra le sostanze minori, troviamo l'avenina, con proprietà tonificanti, e la auxina, una sostanza vegetale simile agli ormoni.

RISO a parte le qualità dietetiche, ricordiamo la sua elevata digeribilità, ed un effetto regolatore sulla flora intestinale, in quanto una dieta prevalentemente a base di riso seleziona batteri di tipo fermentativo, i quali conferiscono una resistenza alla colonizzazione intestinale da parte di patogeni. Per quanto riguarda la frazione proteica contenuta nel riso, è importante sottolineare come le proteine del riso posseggano una migliore composizione aminoacidica rispetto agli altri cereali, grazie alla presenza dell'aminoacido lisina e di acidi grassi essenziali, essenziale in quanto l'organismo umano non è in grado di sintetizzarli autonomamente, la loro presenza dipende infatti soltanto dall’apporto dietetico. Per quanto riguarda il contenuto in sali minerali del riso, sottolineiamo il positivo rapporto esistente fra sodio e potassio. In relazione al contenuto in microelementi presenti spiccano le notevoli quantità sia di selenio che di silicio. Ricordiamo che il selenio è una delle più potenti molecole antiossidanti che l'organismo umano ha a disposizione per contrastare i danni provocati dai radicali liberi, i quali sono molecole che si formano durante le fisiologiche reazioni che avvengono nell'organismo oppure per effetto delle aggressioni da parte dell'ambiente esterno; Per quanto riguarda il silicio, capacità di stimolare le cellule osteopoietiche (è infatti presente in elevate concentrazioni negli osteoblasti) e per il suo ruolo nella formazione della sostanza fondamentale dei tessuti connettivi, poiché è necessario per la formazione del collagene e dell'elastina (proteine che, rispettivamente, conferiscono ai tessuti connettivi le loro proprietà contrattile ed elastiche). Il mais è una graminacea preziosa, utile a tutti ma soprattutto ai diabetici e ai soggetti con colesterolo alto. Gli stimmi hanno un ottimo potere diuretico. L'orzo si distingue dagli altri cereali per il notevole contenuto di fibre e soprattutto di quelle solubili. Insieme all'avena, è il cereale con il più basso indice glicemico. L'orzo si gonfia moltissimo durante la cottura: questa caratteristica, unita alla notevole quantità di fibre, consente di preparare zuppe e minestre molto sazianti e ipocaloriche. In commercio si trovano due tipi di orzo. L'orzo mondo o mondato o decorticato, che richiede una lunga cottura e un ammollo preventivo, contiene più fibre, sali minerale, vitamine, e meno calorie. L'orzo perlato subisce un processo di raffinazione (simile alla sbiancatura del riso) atto a rimuovere la parte più esterna. Può essere utilizzato senza ammollo preventivo e la cottura è più breve. Contiene fitormoni ad attività estrogena, estrogeni vegetali molto più deboli degli ormoni di sintesi, ma esercitano un'ottima profilassi per il tumore al seno e aiutano molto le donne in menopausa a combattere caldane e altri disturbi tipici di questo delicato periodo.

martedì 22 gennaio 2008

Feta marinata





Preparazione facilissima e comunque risulta essere un aperitivo gustoso e d'effetto...allora servirà una busta di feta, un barattolino, olio evo, prezzemolo, basilico e menta secchi, grani di pepe assortiti. Tagliare la feta panarla nel miscuglio di profumi secchi, stiparla nel barattolo aggiungendo via via il pepe. Riempire il barattolo con l'olio, chiudere e lasciare riposare per qualche giorno (io la faccio riposare in frigo)...cioè fino a quando resistete...non più di tre giorni e poi scatta la scusa "l'ho aperta perchè avevo paura che stesse andando a male!!!!!!!"Ma in ogni caso sarà buona anche prematura.....


lunedì 21 gennaio 2008

Filetti di orata con cipolle allo zafferano




Dopo aver letto questa ricetta su Finger Food di Viviana Lapertosa, mi è venuto in mente che mia nonna cucinava spesso il pesce con la cipollata e la mollica, chiaramente senza l'accorgimento dello zafferano, ma in ogni caso carico di sapori e di odori che io comunque piccola non avrei provato per nulla al mondo...chiaramente ora con il senno di poi e soprattutto con i gusti cambiati ho rivalutato il tutto, un pò come mi è successo con la zucca rossa in agrodolce che da piccola detestavo!!!!!

Per 4 persone:
4 filetti di orata o sgombro
3 cipolle piccole
5 cucchiai colmi di pan grattato
1 cucchiaio d'aceto
olio evo
1 noce di burro
peperoncino a pezzetti
prezzemolo
qualche fogliolina di menta
mezza bustina di zafferano
sale
2 spicchi d'aglio

Tagliare la cipolla a striscette e farla appassire dolcemente con qualche cucchiaio di olio evo e uno spicchio d'aglio intero. In una zuppierina mettere il pan grattato, l'aceto, la menta spezzettata, l'aglio tritato e mescolare. Quando la cipolla sarà diventata tenera, colorare con lo zafferano e unire due o tre cucchiai dell'intruglio a base di pan grattato a seconda dei gusti. Al rimanente intruglio di pan grattato aceto etc etc....unire il prezzemolo, il peperoncino e un po d'olio mescolare e con un cucchiaio stendere un velo sottile di panatura sul filetto. Riscaldare un padella antiaderente e farvi sciogliere una piccola noce di burro, salare i filetti e farli cuocere soprattutto dal lato della pelle per un totale di 5 minuti. Servire con la cipollata e un po di prezzemolino che non guasta mai.




sabato 19 gennaio 2008

Risottino al cavolfiore, brie e profumo d'arancia




Giuro non gli avrei dato una lira...e invece come al solito sono troppo prevenuta e il risultato è stato a dir poco sconvolgente!!!!!Meno male che quando l'ho fatto ero sola a casa e non avevo nessuno con cui lamentarmi e soprattutto nessuno con cui prendermela dato che la fantastica idea era partita da me. La ricetta deriva dal blog "il maiale ubriaco" leggermente modificata.

Per 4 persone:

250 g di riso vialone nano
400 g di cavolfiore circa
100 g di brie o anche qualche crema tipo la nuova e deliziosa muller (2 cucchiai)
2 spicchi d'aglio
olio evo
il succo di mezza arancia e la sua scorza grattugiata
brodo vegetale
una noce di burro
un pò di vino bianco

Far soffriggere l'aglio con l'olio e aggiungere il cavolfiore tagliato, fare ammorbidire. Unire il riso e la noce di burro, quando comincerà a friggere sfumare con il vino, proceder la cottura aggiungendo il brodo. A cottura quasi terminata aggiustare di sale e aggiungere il succo d'arancia, mescolare e infine aggiungere il formaggio, se desiderate un sapore più deciso mettere anche la scorza d'arancia. Finire con prezzemolo e pepe abbondanti. Lasciare riposare il risotto per un paio di minuti nel tegame con un coperchio e servire.


venerdì 18 gennaio 2008

Bagel





Per circa 7 panini:

280 g di farina 00
mezzo cucchiaino di sale (volendo anche meno)
170 ml di acqua
1 cucchiaio di olio evo
12 g di lievito di birra fresco.

Sciogliere il lievito in acqua tiepida e mescolare in un recipiente assieme a tutti gli altri ingredienti. L'impasto deve essere molto morbido e appiccicoso. Lasciare riposare per 10 minuti poi reimpastare il tutto e far lievitare coperto per circa un'ora e mezza. Trascorso il tempo necessario alla lievitazione,intanto riscaldare il forno a 200°, cominciare a staccare delle piccole palline che dovranno essere tuffate in una ciotola contenente una soluzione di acqua e un pò di sale. Riprendete subito la pallina e fate un buco al centro, allargate molto perchè la pasta è alquanto elastica e tende a restringersi. Cospargete la superficie dei bagel con semi di papavero e sesamo. Infornare per circa 20 minuti. A casa li abbiamo consumati con un filo d'olio e fiore sardo!...meraviglia!!!!!


giovedì 17 gennaio 2008

Fagioli neri e reginette





500 g di fagioli neri
una costa di sedano
2 piccole patate o 1 grande
1 carota
1 piccola cipolla
olio evo
sale, un filo di olio santo


Mettete a bagno i fagioli per una notte. Tagliare le patate in quattro, la cipolla e la carota in due metà, farli soffriggere leggermente unire i fagioli e acqua a coprire, scartare le verdure e una parte di fagioli e passarli, unire sia il passato con i fagioli integri, salare e condire con un goccio di olio santo e olio evo. Potete mangiare i fagioli con qualche crostino di pane o con la pasta come ho fatto io nella foto, è molto importante che la pasta venga cucinata con la quantità di legumi che desiderate così che possa insaporirsi maggiormente.

martedì 15 gennaio 2008

A proposito di prezzemolo




Penso sia evidente la mia passione per questa ombrellifera, di cui si conosce per lo più solo la connotazione tossica...in realtà le foglie contengono una quantità notevole di vitamina C, vitamina A più delle carote, e minerali, calcio e ferro, ha in oltre un potente effetto diuretico e aiuta l'organismo ad espellere i liquidi in eccesso...risulta tossico nei primi mesi di gestazione per il contenuto di estrogeni. In ogni caso è un elemento di cui non riuscirei a fare a meno, fondamentale come decoro, ne basta un pò e tutti i piatti si trasformano....opinione personale : p



lunedì 14 gennaio 2008

Gambero rosso o mazzarese aglio e olio






Per 4 persone:
20 gamberoni rossi
olio evo
sale e un peperoncino intero
4 spicchi d'aglio
il succo di un limone
prezzemolo tritato

Sgusciare i gamberi lasciando attaccata la testa e la coda. Preparare un battuto di succo di limone e prezzemolo. In una teglia da forno mettere l'olio in modo che si ricopra tutta a pelo, l'aglio tagliato a fettine e il peperoncino tagliato ad anellini. Infornare a 200°, non appena l'olio comincia a friggere e l'aglio si imbiondisce distribuite i gamberi sulla teglia e infornate per 10 minuti circa (il tempo di cottura dipende dalla grandezza del gambero). Terminata la cottura uscite dal forno e salate, versate sopra i gamberi un pò di battuto (IL libro da cui è tratta questa ricetta è: CUCINA SPAGNOLA edito dal gambero rosso).


domenica 13 gennaio 2008

Ravioli ai funghi






Ieri tanto per fare qualcosa mi sono cimentata in un'impresa che pareva impossibile e invece il risultato è stato inaspettato. Allora vi scrivo come fare il condimento perchè per la pasta all'uovo c'è già un post. Le dosi di questo condimento bastano per mezzo kilo di farina.

10 funghi
mezza cipolla
sale e pepe
1 spicchio d'aglio
pan grattato
farina
grana padano o pecorino romano
olio evo
1/2 dado prezzemolo e aglio

Fate soffriggere la cipolla tagliata a pezzetti, l'aglio e il mezzo dado, dopo qualche minuto unire i funghi a cubetti aggiungendo poca acqua se i funghi non rilasciano acqua di vegetazione. Fare appassire e asciugare, frullare tutto il più finemente possibile. Unire farina, pangrattato e formaggio grattuggiato tanto da rendere più corposo l'mpasto, e dato che comunque sarà ancora umido cuocetelo in una padella antiaderente a fuoco bassisimo per far evaporare l'acqua in eccesso mescolandolo spesso. Per fare le mezze lune ho utilizzato uno stampino per biscotti, lo spessore della sfoglia è 5 (macchinetta imperia).

sabato 12 gennaio 2008

Nota: a proposito di aglio e cipolla!!!






Il mio amico riccardo, da buon cuoco, mi ha fatto notare che mi scordai a mettere l'aglio nel soffritto per il condimento della pasta al nero di seppia, secondo la ricetta di mia mamma però ci va sia l'aglio che la cipolla, riki dice solo aglio, penso che venga buona in tutti e due i modi...ehi riki grazie mille per il consiglio :)



venerdì 11 gennaio 2008

Tagliatelle al nero di seppia






Credo non si possa resistere alla bontà di una seppia, specie se con la seppia il nostro pescivendolo ci vende anche la sua sacca. Allora niente di più facile che fare questa meraviglia gustosa e divertente...allora tagliare una seppia da 450 g a pezzetti, farli rosolare con cipolla tritata e olio evo, sfumare con un pò di vino bianco e aggiungere 400 g di salsa di pomodoro e la sacca con il nero salare e per pepare usare dell'olio santo o peperoncino, fare restringere il sugo e condire la pasta...molti usano fare il risotto al nero di seppia, ma non so se riuscirei a mangiarlo, il gusto è chiaramente soggettivo!!!!!In ogni caso è pur sempre un'idea.


giovedì 10 gennaio 2008

Riso thai






Per una buona scorta per due giorni:

500 g di riso thai
100 g di carote, cipolle, e sedano tritati finemente
10 funghi
2 pugni di piselli
2 cucchiai di pasta di curry rosso
burro
vino bianco
mezza cipolla intera trafitta da qualche chiodo di garofano
brodo vegetale
olio evo

Per il condimento:
fare soffriggere sedano, carote e cipolle, unire piselli e funghi e un pò di brodo vegetale fare cucinare, ma non troppo.
Per il riso:
far sciogliere olio e una noce di burro, unire il riso e la cipolla intera, quando comincerà a friggere sfumare con il vino bianco (non esagerate), coprire il riso con il brodo, fare cucinare come indicato sulla confezione del vostro riso. Dato che si conserverà per due giorni fatelo cucinare di meno. Passate il riso in una padella grande e antiaderente, aggiungete il condimento e i due cucchiai di pasta di curry rosso, fate asciugare l'acqua residua e servire con un pò di prezzemolo.



mercoledì 9 gennaio 2008

Sferracavallo


Filetto in salsa verde






Per 4 persone:
160 g di pesto genovese preferibilmente fatto in casa
mezzo bicchiere di latte
4 medaglioni di filetto
2 noci di burro

Far sciogliere il burro in una padella antiaderente a fuoco medio, salate e pepate i medaglioni e lasciarli cucinare...riscaldare il pesto in un'altra padellina e aggiungere il latte. Per il pesto occorre: un bel mazzo di basilico, una manciata di mandorle tritate, olio evo, aglio (poco) sale e pepe. Quando il filetto avrà ragginto la cottura desiderata e sarà di un bel colore ambrato, può esser servito o con la salsa sopra come nella foto, o maneggiato con questa direttamente in padella.

martedì 8 gennaio 2008

Focaccia ripiena





1 kg di farina
550 g di acqua tiepida
40 g di lievito di birra fresco
15 g di sale
2 cucchiaini di zucchero
mezzo bicchiere di olio evo
300 g di prosciutto cotto
scamorza
rosmarino e origano

sciogliere il lievito con una parte dell'acqua in una ciotola, unire la farina, l'olio, il sale e lo zucchero, battendo sempre l'impasto, aggiungete l'acqua rimanente e continuate ad impastare per almeno 10 minuti, l'impasto dovrà risultare più morbido del pane in pasta. Lasciare raddoppiare. Ungete con l'olio una teglia da forno, prendere metà dell'impasto con le mani bagnate e allargarlo sulla teglia, farcite con prosciutto e fette di scamorza, coprire con il rimanente impasto, spennellare con olio evo e spolverare con origano rosmarino e sale. lasciare lievitare per tre quarti d'ora e infornare a 180°.



lunedì 7 gennaio 2008

Filetto alle nocciole







Per 4 persone:
50-80 g di brodo di vegetale
4 medaglioni di filetto da 200 g ciascuno
due cucchiai di soffritto
farina
150 g di nocciole
prezzemolo
olio evo
vino rosso per sfumare

Infarinate i medaglioni e teneteli da parte, fate soffriggere carote sedano e cipolle, unite i filetti e dopo averli girati sfumare con il vino, mettere il brodo e se è necessario un'altro pò di farina per addensare maggiormente, unire le nocciole tritate in mortaio e raggiungere la cottura desiderata. La salsetta deve essere densa e non molto abbondante. Completate con il prezzemolo. Servire caldissimo, per questo sarebbe anche meglio riscaldare prima i piatti.

domenica 6 gennaio 2008

Totani in salsa teriyaki







Per 4 persone:
2 totani grandi
1 cipolla piccola
1 peperone rosso
sale e pepe nero
olio evo
salsa teriyaki se la trovate
una punta di zafferano

Tagliate la cipolla e il peperone a giulienne, fateli soffriggere con l'olio, dopo qualche minuto unite i totani tagliati a pezzi, a questo punto incorporate qualche goccia di salsa teriyaki e un pò d'acqua se i peperoni e cipolla non avessero espulso molta acqua di vegetazione, pepate abbondantemente e salate, a fine cottura colorare con un pò di zafferano. La scoperta di questi giorni, è per l'appunto la salsa teriyaki, meraviglioso prodigio della cucina orientale, più delicata della salsa di soia, ottima per condire sia carne che pesce.


sabato 5 gennaio 2008

Pasta all'uovo





A dire la verità non ho mai condiviso l'idea di utilizzare un uovo per 100 g di farina: troppa puzza, troppo odore di frittata...allora chiaramente, ho diminuito le dosi, uso 3 uova o tre tuorli per 500 g di farina di cui 300 g bianca e 200 g di semola di grano duro, acqua quanto basta per un impasto non troppo morbido. Impastare per benino e poi stendere la sfoglia con un mattarello o se possedete un'imperia o qualcosa di simile ancora meglio: MENO FATICA! Comunque se non avete la macchinetta potete o fare delle meravigliose pappardelle tagliate come quelle della foto ottime con un sugo di cinghiale o con un banalissimo ragù, oppure dopo aver steso la sfoglia arrotolarla e poi tagliarla dal lato corto della grandezza che desiderate in modo da ottenere o delle pappardelle o tagliatelle. Ricordatevi di non mettere mai a diretto contatto la sfoglia con tovaglie ceratate, specie quando la lasciate sul tavolo per qualche ora, mettete sempre una tovaglia di tela o cotone sulla quale spargerete della farina di semola di grano duro...in ogni caso la pasta fresca é una preparazione velocissima, gradita e di ottimo effetto!!!


venerdì 4 gennaio 2008

Polpo...l'uso migliore





Se avete adocchiato al mercato qualche bel polpo fresco e soprattutto non molto grande, non fatevelo scappare...ricordatevi che il polpo è buono, fa bene ed è povero di grassi...una volta lessato potete mangiarlo o caldo con qualche goccia di limone, o ad insalata per questo vi servirà oltre che al polpo/i, anche due carote e una costa di sedano (se preparate per 4 persone), tagliate le carote a giulienne e il sedano a strisce dal lato corto, il polpo a pezzetti, scartate la testa, e se volete utilizzate anche qualche cozza. Condite con olio, sale e pepe e anche con un pò di limone e prezzemolo.


mercoledì 2 gennaio 2008

Anno nuovo...




Dopo qualche giorno d'assenza torno a farmi viva, tra influenza e tra il lavoro il tempo da dedicarmi è veramente poco, vedrò di recuperare nei prossimi giorni...intanto con questa immagine evoco ricordi estivi dato che in fondo in fondo un pò l'estate mi manca, ma solo quando sto così male!!! ciaooo


Grissini torinesi






500 g di farina 00
250 - 280 g di acqua tiepida
15 g di lievito di birra
8 g di sale
50 g di olio evo
1 cucchiaio di zucchero
farina di semola di grano di duro
olio per spennellare


In una tazza scogliere il lievito in un pò d'acqua tiepida. Fare la fontana, unire tutti gli ingredienti ad eccezione della farina di semola, ed impastare, l'impasto non deve essere molto morbido, continuare ad impastare per qualche minuto, e formare un filone, pennellarlo con l'olio e cospargerlo di farina di semola. Coprire a campana e lasciare lievitare per un'ora. Con un coltello tagliare dal lato corto del filone una striscia di pasta larga circa 1 cm, se è troppo lungo tagliarlo in più parti, stirare la pasta con le dita e assottigliarla tirando delicatamente e spostando le dita verso l'esterno. Disporli in una teglia e infornare a 200° per dieci minuti circa.